L’Agenzia delle Entrate sta scrivendo a chi ha ristrutturato casa, ecco cosa vuole

Patrizia Del Pidio

17 Febbraio 2025 - 13:34

L’Agenzia delle Entrate sta inviando lettere di compliance a chi ha ristrutturato casa, per chiedere cosa? Vediamo gli adempimenti su cui mettersi in regola.

L’Agenzia delle Entrate sta scrivendo a chi ha ristrutturato casa, ecco cosa vuole

L’Agenzia delle Entrate sta scrivendo a chi ha ristrutturato casa utilizzando contributi statali e non è in regola con gli adempimenti obbligatori. In questa prima fase le comunicazione riguardano gli intestatari di immobili che non hanno rendita catastale o che la hanno troppo bassa rispetto alla spesa sostenuta per gli interventi edilizi. L’invito contenuto nella lettera di compliance, quindi, ha lo scopo di far rideterminare la rendita catastale dell’immobile ristrutturato per fare in modo che sia applicata la giusta tassazione (Imu o Irpef) sullo stesso.

Il contenuto delle lettere e la modalità di consegna delle stesse, in attuazione di quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2024, sono stati definiti dall’Age con il provvedimento 38133 del 7 febbraio 2025.

Nel mirino del Fisco finiscono tutti coloro che hanno ristrutturato casa con il Superbonus senza aver presentato la dichiarazione della variazione catastale o l’auto dichiarazione che i lavori non hanno portato a una variazione della rendita dell’immobile.

L’aumento della rendita catastale, però, non è una novità, ma una norma prevista dal Testo Unico dell’Edilizia e ribadita dalla Legge di Bilancio 2024. Andiamo con ordine, vediamo di che si tratta e chi rischia di ricevere la lettera dal Fisco.

L’aumento delle rendite catastali non è una novità

L’aumento delle rendite catastali legato alle ristrutturazioni degli immobili è prevista come obbligatoria dal Testo Unico dell’Edilizia: entro 30 giorni dal termine dei lavori di ristrutturazione deve essere depositata in Comune una prova del fatto che sia stata presentata una variazione catastale dell’immobile. In alternativa è possibile anche presentare una dichiarazione in cui si affermi che i lavori eseguiti non hanno inciso sul classamento dell’immobile (e pertanto non serve una variazione della rendita catastale).

Si tratta, quindi, di una norma esistente, ma che quasi nessuno applica solitamente perché non sempre la ristrutturazione porta a dover richiedere una variazione catastale (è richiesta quando si aumentano i vani o la volumetria o quando il valore dell’immobile è incrementato di almeno il 15% dai lavori eseguiti).

Con l’utilizzo del Superbonus, però, almeno l’aumento del valore dell’immobile si è verificato quasi sempre, e proprio perché si continuava a non applicare la norma esistente la Legge di Bilancio 2024 ha stabilito che l’Agenzia delle Entrate possa procedere a verificare se la dichiarazione di variazione catastale sia stata presentata per gli edifici ristrutturati fruendo del superbonus.

Nel momento in cui non risulti presentata la dichiarazione, l’Agenzia delle Entrate può inviare al contribuente apposita comunicazione ai sensi dell’articolo 1, commi da 634 a 636, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 al fine di sollecitare il contribuente all’adempimento previsto.

Va sottolineato che nell’obbligo di presentazione della variazione rientrano anche tutti coloro che hanno utilizzato altri bonus edilizi che hanno portato all’

I medesimi aggiornamenti catastali sono previsti non solo per chi ha utilizzato il superbonus, ma anche qualora le unità immobiliari siano state oggetto di interventi edili agevolati con altre tipologie di detrazione (o anche nel caso non siano proprio stati agevolati) qualora ne ricorrono i presupposti (aumento dei vani dell’immobile, della volumetria o un incremento del 15% del valore senza darne comunicazione al Catasto.)

Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate

Nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 7 febbraio, indica le modalità con cui la specifica comunicazione è inviata al contribuente quando la dichiarazione della variazione catastale non risulta presentata. Nello stesso provvedimento, inoltre, sono indicate anche le modalità con le quali il contribuente può comunicare fatti, circostanze ed elementi per i quali la dichiarazione non è stata presentata.

Sulla base di specifiche liste selettive (l’identificativo catastale degli immobili ristrutturati con il superbonus, ad esempio, risultano dalle comunicazioni per l’esercizio dell’opzione dello sconto in fattura e della cessione del credito) l’Ade verifica se la comunicazione è stata presentata, se non è presente viene inviata la lettera di compliance per l’adempimento spontaneo del contribuente.

L’Agenzia delle Entrate, in ogni caso, ha confermato che in questa prima fase saranno interessati dall’invio i proprietari di immobili che risultano privi di rendita catastale o che la hanno troppo bassa rispetto al valore dell’intervento edilizio. Nella comunicazione, che può essere recapitata a mezzo Pec o con raccomandata con avviso di ricevimento, sono contenute le informazioni con le quali il contribuente possa verificare se le informazioni in possesso del Fisco rispondono a verità.

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