Lo Stato riconosce determinati benefici e agevolazioni per gli anziani non autosufficienti e per i familiari che li assistono. Ecco quali sono e a chi sono riservati.
Assistere un anziano richiede impegno, pazienza e dedizione, specialmente quando questo non è autosufficiente.
In alcuni casi per l’assistenza di una persona anziana non autosufficiente si ricorre all’assunzione in regola di una badante (qui le istruzioni su come fare), mentre altre volte se ne occupa direttamente un familiare.
In entrambi i casi all’anziano non autosufficiente, invalido o portatore di handicap (e ai familiari che li assistono) sono riconosciute particolari agevolazioni: ad esempio c’è l’assegno di accompagnamento di circa 500 euro al mese oltre alla possibilità di detrarre dalle tasse i costi sostenuti per l’acquisto di farmaci, deambulatori e per l’assunzione di colf e badanti.
A seconda della tipologia di agevolazioni per gli anziani ci sono dei requisiti da soddisfare; nella maggior parte dei casi comunque non basta aver compiuto un certo numero di anni, poiché per accedere ai contributi è necessario essere non autosufficienti, invalidi o portatori di handicap.
Nel dettaglio, per non anziano non autosufficiente si intende colui che non è in grado di deambulare o compiere le normali azioni quotidiane senza l’assistenza di un accompagnatore. Per invalidità invece si intende la riduzione della capacità lavorativa mentre il disabile è colui che è affetto da un handicap che può essere mentale, motorio o sensoriale.
Una volta fatta chiarezza su quando un anziano si definisce non autosufficiente, invalido o disabile vediamo quali sono le agevolazioni riconosciute a loro e ai familiari che si occupano dell’assistenza.
Assegno di accompagnamento
L’assegno di accompagnamento è un contributo riconosciuto agli invalidi totali (invalidità al 100%) non autosufficienti, indipendentemente dall’età. Quindi ne possono fare richiesta sia i giovani che gli anziani, purché soddisfino le suddette condizioni.
Si tratta di una prestazione assistenziale che non dipende dal reddito del richiedente o del suo nucleo familiare.
Per richiederlo bisogna innanzitutto presentare l’istanza di riconoscimento dell’invalidità 100% all’INPS allegando la certificazione del medico curante. Qualora all’anziano venga riconosciuta l’invalidità al 100% che ne impedisce l’autosufficienza gli verrà concesso l’assegno di accompagnamento per un importo netto di 516,35€ esentasse.
INPS Home Care Premium
Fino al 31 dicembre 2018 si potrà presentare l’istanza per accedere al progetto Home Care Premium dell’INPS caratterizzato da due diversi benefici:
- contributo economico fino ad un massimo di 1.050€ per il rimborso dei costi sostenuti per l’assunzione di un assistente familiare;
- prestazione integrativa di servizio di assistenza alla persona erogato dagli Ambiti territoriali sociali (ATS) o dagli enti pubblici competenti.
Possono accedere a questo programma però i soli dipendenti o pensionati della pubblica amministrazione disabili, o i loro coniugi, parenti o affini di primo grado (anche non conviventi).
Come anticipato l’importo massimo è di 1.050€ ma questo dipende dal grado di disabilità e dal reddito ISEE; ad esempio, per beneficiare dell’intero importo del contributo bisogna avere un ISEE non superiore agli 8.000€ oltre ad essere affetti da una gravissima disabilità.
Detrazioni Irpef
Assistere un anziano non autosufficiente può essere anche molto oneroso. Dovete sapere però che una parte dei costi sostenuti vi vengono rimborsati dallo Stato sotto forma di detrazione Irpef.
Con la dichiarazione dei redditi, infatti, è possibile scaricare dalle tasse:
- spese di assistenza per una persona non autosufficiente: si possono detrarre ai fini Irpef fino a 2.100€ di spese per l’assistenza di anziani, ma solo se il reddito non supera i 40.000€. La detrazione è pari al 19% dei costi sostenuti;
- assunzione colf e badanti: anche i contributi versati per la badante assunta per assistere un anziano non autosufficiente si possono dedurre dai redditi. In tal caso il limite di spesa è di 1.549,37€ annui, per una detrazione del 19%;
- spese mediche: si possono scaricare dalle tasse i costi sostenuti per l’acquisto di farmaci. La detrazione è sempre del 19% ma si calcola sulla franchigia di 129,11€; solamente i costi che eccedono questa soglia, quindi, si possono detrarre ai fini Irpef.
Per quanto riguarda quest’ultima voce bisogna specificare che ci sono delle spese mediche che sono ammesse integralmente alla detrazione del 19% senza sottrarre la franchigia di 129,11€.
Nel dettaglio si tratta dei costi sostenuti per:
- trasporto in ambulanza del disabile;
- poltrone per inabili e minorati non deambulanti;
- apparecchi per contenimento fratture, ernie, busti per la colonna vertebrale;
- arti artificiali per deambulazione;
- costruzione di rampe per l’eliminazione delle barriere architettoniche;
- adeguamento dell’ascensore per il passaggio della carrozzina;
- tutti i mezzi necessari per favorire l’accompagnamento, la deambulazione e il sollevamento dei disabili.
Altri contributi sono concessi agli anziani disabili che rientrano nelle categorie previste dalla Legge 104. A tal proposito vi consigliamo di leggere- Detrazioni fiscali disabili 2018: novità e agevolazioni previste.
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