Aggressioni a insegnanti, presidi e personale scolastico: i dati allarmanti

Teresa Maddonni

19 Novembre 2024 - 18:34

Da Nord a Sud sono moltissimi i casi di aggressioni ai danni del personale scolastico. Dagli insegnanti ai dirigenti, ecco i numeri tra il 2023 e il 2024.

Aggressioni a insegnanti, presidi e personale scolastico: i dati allarmanti

Sono allarmanti i dati che riguardano le aggressioni a insegnanti, presidi e personale scolastico da parte di studenti e genitori tra il 2023 e il 2024. L’ultimo fatto di cronaca ha per protagonista una docente di sostegno di un istituto comprensivo di Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. L’insegnante è stata aggredita da 30 genitori che hanno fatto irruzione nella scuola media dove presta servizio.

Le aggressioni ai danni dei docenti che spesso hanno per protagonisti gli stessi studenti, ma anche nei confronti dei dirigenti scolastici e del restante personale scolastico, sembrano ormai all’ordine del giorno e a fornire i dati allarmanti è la Polizia di Stato.

Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, intervenuto in diretta a Unomattina Rai il 18 novembre commentando i fatti di Castellammare, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di inasprire le pene per chi aggredisce il personale scolastico.

Già all’inizio dell’anno è stata approvata la Legge Sasso che aumenta le sanzioni per i responsabili di aggressioni ai danni degli insegnanti e di tutta la comunità scolastica. Vediamo quali sono i dati della Polizia di Stato tra il 2023 e il 2024 delle aggressioni a insegnanti, presidi e personale scolastico in Italia.

Aggressioni a insegnanti, presidi e personale scolastico: 133 secondo la Polizia

Sono 133 i casi aggressione ai danni di insegnanti, presidi e personale scolastico tra il 2023 e il 2024 secondo la Polizia di Stato da Nord a Sud Italia. Vittorio Pisani, capo della Polizia di Stato, aveva riportato i dati lo scorso giugno durante un evento a Roma (da allora non ci sono dati ufficiali) riferendosi al periodo che va dal primo gennaio 2023 a febbraio 2024.

Le 133 aggressioni regolarmente denunciate sono avvenute negli istituti superiori e la conseguenza è stato il ricorso alle cure ospedaliere da parte dei docenti. Sempre secondo Pisani di questi 133 episodi, 70 sono stati commessi da studenti mentre la restante parte dai genitori.

Questi 133 casi non rappresentano solo il numero totale perché possiamo solo immaginare gli altri casi di aggressione che i docenti non hanno ritenuto di denunciare o non sono andati in ospedale a farsi refertare.

Queste furono le parole di Pisani in quell’occasione. Non si contano quindi le aggressioni non denunciate o quelle che avvengono in altri gradi di istruzione. Se pensiamo ai fatti di Napoli le aggressioni ai danni della docente di sostegno hanno avuto come teatro una scuola secondaria di primo grado.

Aggressioni a insegnanti, presidi e personale scolastico: inasprire le sanzioni

Antonello Giannelli dell’Anp ha chiesto un inasprimento delle sanzioni. Intervenuto in diretta a Unomattina Rai nella mattinata del 18 novembre Gianelli ha dichiarato:

Chiederò al Ministro un ulteriore inasprimento delle sanzioni nei confronti di coloro che si rendano responsabili di responsabili di atti di violenza nei confronti del personale scolastico.

E ha aggiunto:

Credo ci sia una generale perdita di fiducia nei confronti della scuola, un po’ di tutte le istituzioni pubbliche se pensiamo che questo accade anche nei confronti degli operatori sanitari, ci rendiamo conto della gravità e della diffusione di questo fenomeno. Dunque credo si debba fare di tutto per recuperare. Le iniziative del ministro Valditara vanno in questa direzione, però è evidente che riuscire a prevenire tutti questi episodi che non esito a definire criminali è veramente molto difficile, non possiamo mettere forze dell’ordine in qualunque scuola.

Lo scorso marzo la Legge Sasso ha portato le pene per i reati di aggressione e oltraggio contro il personale scolastico a 7 anni e mezzo nel primo caso e a 4 anni e mezzo nel secondo.

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# Scuola

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