Il Patto di Stabilità può cambiare e la Commissione Ue presenterà proposte a ottobre. Con un monito, però: la sostenibilità e la riduzione del debito degli Stati devono restare prioritaria.
Nella conferenza stampa dopo la riunione dei ministri delle finanze dell’Ue a Praga, Dombrovskis ha lasciato intendere che esiste un allarme per tutti i Paesi europei, al quale è legato anche il complesso iter per il cambiamento delle regole di politica fiscale: è il debito pubblico.
L’obiettivo principale delle misure in questo ambito, progettate per salvaguardare il valore dell’euro, resta quello di garantire la sostenibilità dell’indebitamento degli Stati, ha sottolineato il vice presidente della Commissione Ue.
Nella discussione in corso per approvare norme più aggiornate sulla fiscalità Ue, il focus è tutto sul giusto equilibrio tra spesa, investimenti e solidità dei conti pubblici. Da ricordare che secondo il Patto di Stabilità il debito pubblico deve essere inferiore al 60% del prodotto interno lordo (Pil) e il disavanzo pubblico sotto il 3% del Pil.
Le modifiche al quadro di bilancio sono diventate più urgenti per far fronte all’elevato livello di debito accumulato dagli Stati membri durante la pandemia e alla necessità di rispondere a una crisi energetica in peggioramento. Ma i Paesi sono ancora in disaccordo su quanto margine di manovra dovrebbe essere concesso per favorire gli investimenti in aree prioritarie, tra cui la transizione verde o la difesa. Il tutto, proprio per evitare l’esplosione del debito pubblico.
Ridurre il debito è la priorità: cosa ha detto Dombrovskis
La Commissione europea presenterà nella seconda metà di ottobre proposte di modifica alle regole fiscali dell’Ue che probabilmente offriranno ai Paesi percorsi individuali di riduzione del debito, ha affermato sabato il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis.
Il punto di partenza è quello che è successo con la pandemia, che ha lasciato molti Paesi con un debito ben al di sopra del 100% del Pil, con la Grecia intorno al 185% e l’Italia al 150%. D’altra parte, l’Estonia ha un debito solo del 18,1%, il Lussemburgo il 24,4% e la Lituania il 44,3%.
“Dati i livelli di debito divergenti tra gli Stati membri, non può esserci un approccio valido per tutti. Ci può essere più margine di manovra per gli Stati membri, ma all’interno di un insieme comune di regole”, ha affermato il vice presidente.
Ci sarebbe, quindi, un allontanamento dall’attuale regola secondo cui tutti gli Stati devono tagliare il proprio debito ogni anno di un ventesimo dell’eccedenza al di sopra del 60% del PIL, un requisito ora troppo ambizioso per i Paesi ad alto debito.
“Le regole devono essere chiare e devono essere applicabili, il che significa che devono essere realistiche,” ha affermato il ministro delle finanze ceco Zbynek Stanjura, che ha ospitato l’incontro.
Il punto centrale, a detta di Dombrovskis, rimane la sostenibilità del debito e l’opportunità che questo diminuisca. A tal proposito il monito ai singoli Governi è stato di attuare politiche di bilancio prudenti il prossimo anno.
Come può cambiare il Patto di Stabilità
La Commissione proporrà di semplificare le regole concentrandosi su un unico indicatore osservabile, come il parametro di riferimento della spesa, ha affermato Dombrovskis.
Tale parametro è una regola che consente ai Governi di aumentare la spesa ogni anno in base al tasso di crescita potenziale dell’economia, in base al quale un’economia cresce senza generare un’inflazione eccessiva.
In questo modo, quando l’economia avanza più velocemente del potenziale e si surriscalda, la spesa inferiore aiuta a raffreddarla. Quando l’economia sta crescendo al di sotto del potenziale, l’aumento della spesa pubblica aiuta a recuperare il ritardo.
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