Aumento del prezzo del latte e dei suoi derivati. Entro fine anno c’è il rischio di trovare a 3 euro un solo litro. Ecco perché e quali possono essere le conseguenze e soluzioni.
Un litro di latte potrebbe arrivare a costare fino a 3 euro entro la fine dell’anno. È questo l’allarme lanciato dai produttori. La crisi economica si ripercuote sui prezzi non solo di prodotti raffinati ma anche di alimenti, considerati basilari in alcune diete ma da consumare con estrema moderazione, come il latte e i suoi derivati.
In questi giorni sono numerosi i consumatori che potrebbero aver trovato sullo scaffale del proprio supermercato di fiducia un litro di latte a 1,50 euro, ma stando all’attuale situazione economica italiana (e non solo) questo prezzo è destinato ad aumentare, a oggi il latte fresco e pastorizzato di alta qualità si può trovare già a 2 euro, ma con esso anche il prezzo di altri alimenti come formaggi, ma anche soia e altre materie prime.
Data l’attuale situazione è opportuno conoscere un quadro generale dell’aumento dei pezzi, con particolare attenzione alla filiera casearia e cercare di capire quali siano le cause e quali potrebbero essere le future conseguenze. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Allarme prezzo del latte e derivati: ecco quanto costeranno
L’aumento degli alimenti non è una notizia che coglie impreparati i consumatori, che nei mesi hanno potuto constare il costante aumento degli alimenti. Non solo. L’Istat già a ottobre aveva calcolato un’impennata dei prezzi su base annua per formaggi e latticini a partire dal +14,8 %.
A questi dati si sono poi aggiunti quelli pubblicati da a metà novembre da Unioncamere, che anticipavano gli aumenti attesi, tra alcuni dei prodotti più consumati sulle tavole:
- la mozzarella di latte vaccino conoscerà un aumento +19,8% ;
- lo stracchino vedrà un aumento del + 21,2 %;
- il Gorgonzola, formaggio molle dalle venature bluastre, conoscerà un aumento del +16,3 %;
- il Provolone, in tutte le sue versioni, da quello dolce a quello piccante, vedrà un aumento del +17,4% .
Dati questi però che sembrerebbero essere addirittura ottimistici, almeno stando a quanto emerso a Cremona dove si sta svolgendo la Fiera internazionale della zootecnia. Da qui, infatti, giungono previsioni ancora più nefaste: entro la fine del 2022 il prezzo di un litro di latte alla stalla raggiungerà i 0,60-0,70 euro, circa il 45% in più in sei mesi. Un aumento che avrà un effetto domino sull’intera filiera arrivando a 3 euro a litro sullo scaffale del supermercato.
Sulla situazione è intervenuta anche Confagricoltura, il quale ha spiegato che il comparto lattiero caseario sta attraversando una fase di “forte volatilità”:
Siamo di fronte ad una congiuntura internazionale con ben pochi precedenti: il latte manca ed il suo prezzo continua a salire. Sono aumentati enormemente i costi di produzione e gli allevatori reagiscono cercando di contenere i costi, ad esempio riducendo il mangime acquistato ed eliminando le vacche meno produttive e a fine carriera.
Tutto ciò comporta poi una minore disponibilità di latte vaccino che subisce un ulteriore aumento dei prezzi.
Allarme prezzo del latte, fino a 3 euro: ecco perché
Ancora una volta ci si trova a interrogarsi sul perché di questi improvvisi aumenti, ora anche quello del latte. Ormai la risposta è nota ma è opportuno portare avanti un’attenta analisi della situazione geopolitica.
Attualmente a causa della guerra in Ucraina, la conseguente crisi energetica ha messo in crisi i sistemi di produzione a causa dell’aumento dei costi energetici di elettricità e gas (fondamentale, in particolare, per la sterilizzazione del latte) obbligando il Governo a correre più volte a ripari attuando numerosi provvedimenti, ma non solo.
Infatti, oltre al dato economico, bisogna considerare anche quello ambientale: la lunga siccità che ha colpito l’Europa ha abbattuto la produzione dei foraggi per gli animali
Basti pensare che i prezzi dei prodotti destinati all’alimentazione degli animali hanno raggiunto livelli altissimi: il mais costa 130 euro in più a tonnellata, il prezzo della farina di soia è aumentata del 30%, così come il prezzo del fieno ha conosciuto un aumento del 60% .
Allarme prezzo del latte, fino a 3 euro: conseguenze e soluzioni
Le conseguenze purtroppo possono essere facilmente intuibili, almeno dal punto di vista dei consumatori. Infatti, l’aumento dei prezzi dei prodotti lattiero caseari stanno disincentivando i consumi in quantità. Secondo Confagricoltura è del 3% il calo di formaggi e latticini nei primi nove mesi del 2022.
Infine, bisogna prendere in considerazione anche il punto di vista dei produttori. Antonio Auricchio, vicepresidente di Assolatte, ha raccontato di essersi confrontato in numerose telefonate con i suoi colleghi e ogni volta si giungeva alla stessa conclusione: o le aziende chiudono o queste per sopravvivere cominceranno a produrre prodotti di qualità inferiore.
Un aut aut inammissibile per Auricchio, il quale sconsiglia ai produttori di prendere in considerazione la seconda opzione. Per far sopravvivere il sistema di produzione e consumo è quanto mai necessario, secondo Confagricoltura, davanti a un mondo che sta cambiando il proprio modo di alimentarsi, capire quale modello agricolo adottare.
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