Allarme processi in Italia: mancano i magistrati e le procedure vengono sospese

Luna Luciano

27 Agosto 2022 - 19:03

È allarme processi in Italia: in tutta la penisola mancano più di 1.600 magistrati, con immancabili ricadute sul sistema giudiziario. Ecco i numeri e quali sono i rischi.

Allarme processi in Italia: mancano i magistrati e le procedure vengono sospese

È un quadro desolante quello che ritrae il sistema giudiziario italiano: l’Italia è alle prese con una grave penuria di magistrati e personale di cancelleria. Stando ai numeri - riportati da Repubblica - agli uffici giudiziari mancano ben 1.617 magistrati, il 15,32% dell’organico (10.558), “scopertura” che ha raggiunto punte del 23,3% a Roma, 17.9% a Bologna e del 24,3% a Reggio.

Mancanze queste che non possono non avere un peso sul sistema, con immancabili ingolfamenti e ritardi dei processi italiani, che già non brillano per la loro breve durata.

Ad aggravare il tutto la penuria di personale amministrativo nelle cancellerie. È questo il risultato di anni e anni di riforme della giustizia e soprattutto di tagli applicati al sistema, come ha commentato lo stesso ministero di Giustizia, che ha poi rassicurato: “grazie al Pnrr e a una diversa visione, la giustizia ha ritrovato la sua centralità nel funzionamento di uno stato di diritto”. Ciò vuol dire che grazie al Pnrr la penisola potrà contare su più magistrati e più personale nelle cancellerie. Intanto la situazione rimane grave se si osservano da vicino i dati e soprattutto se si guarda alle conseguenze.

Allarme processi in Italia. Mancano i magistrati: i numeri

I dati riportati da Repubblica fotografano un’Italia che si affanna a rincorrere processi costantemente rinviati a causa della mancanza di magistrati e personale amministrativo.

Guardando la situazione di ogni tribunale, i numeri sono decisamente preoccupanti.

  • A Torino mancano più di 40 giudici, di 163 giudici ce ne sono solo 121 e nemmeno effettivi in quanto in molti sono prossimi alla pensione o riceveranno nuovi incarichi. La “scopertura” è quindi destinata ad allargarsi a macchia d’olio.
  • A Milano di 287 giudici sono presenti solo 257. Mancanze di cui si era già lamentato il presidente vicario Fabio Roia.
  • A Genova la situazione si complica ulteriormente. Tre i magistrati completamente assorbiti dal processo per il crollo del ponte Morandi, non solo. Se stando ai dati sarebbe venuto meno il 20% dei magistrati, in realtà la “scopertura” aumenta raggiungendo il 30% per giudici in malattia o fuori ruolo: su 65 toghe, tra civile e penale, ne mancano più di 20.
  • A Roma, come riporta Il Fatto Quotidiano, la “scopertura” ammonta a trecento magistrati (compresi gli onorari).
  • A Palermo su 473 magistrati sono presenti solo 407.

Per quanto riguarda invece il personale amministrativo, a Milano si segna il -26%; mentre a Firenze si registra il -30%.

Allarme processi in Italia: cosa accade se mancano i magistrati?

Una cosa è certa: la mancanza di 1.617 magistrati pesa gravemente sul nostro sistema giudiziario, il più lento d’Europa. Con il venir meno del personale amministrativo e dei giudici le udienze crescono e si accumulano, causando rinvii e continui ingolfamenti del sistema, che non fanno altro che dilatare i tempi di giustizia, con il rischio che le procedure vengano sospese.

I tribunali italiani dovranno fare i conti anche con l’entrata in vigore della riforma di giustizia firmata dalla ministra Marta Cartabia, che prevede una riduzione del processo penale. Ciò vuol dire che i processi che dureranno più di due anni in grado d’Appello e un anno in Cassazione - ricordando che è previsto anche un periodo “cuscinetto”, per le impugnazioni proposte fino al 2024, in cui i termini sono prorogati rispettivamente di un anno e di sei mesi - saranno dichiarati “improcedibili”, ovverosia estinti.

La nuova legge prevista dalla riforma si applica ai reati commessi dal 1° gennaio 2020, e solo nei prossimi anni potranno cogliersi gli effetti, che già si intravedono con la situazione attuale. La mancanza di magistrati rischia quindi di annullare e mandare in fumo migliaia di processi per l’impossibilità di portarli a termine nei tempi previsti.

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