L’alluminio può finire? La previsione

Violetta Silvestri

12 Febbraio 2022 - 16:00

Materie prime in focus in questo periodo complesso per la ripresa economica globale: perché l’alluminio potrebbe finire? Un’analisi su uno dei metalli più richiesti per la transizione energetica.

L’alluminio può finire? La previsione

Il gigante del commercio Trafigura Group ha lanciato un allarme: l’alluminio può finire. La profonda carenza di uno dei metalli più utilizzati significa che il mondo esaurirà le scorte entro l’inizio del 2024.

Come interpretare questa indicazione? Le materie prime sono ormai al centro del dibattito globale, visto che la ripresa post-Covid e la transizione energetica stanno lanciando nuove sfide.

Cosa si prevede sull’alluminio, materia prima di estrema rilevanza?

Alluminio sempre più scarso, ma richiesto: la previsione

La domanda di alluminio, utilizzato in tutto, dagli imballaggi alimentari alle automobili, agli aerei fino ai pannelli solari e alle vetture elettriche, è aumentata mentre l’economia globale si riprende dalla pandemia e una crisi energetica in Europa e Cina ha ridotto l’offerta.

Ciò ha portato i prezzi a un livello record e la prospettiva di ulteriori incrementi per il metallo si aggiungerà all’inflazione rovente che mette in agitazione imprese, consumatori, banche centrali.

L’avanzata è stata quasi inarrestabile per il costo della materia, con l’alluminio più che raddoppiato dai primi giorni della crisi del Covid-19.

I prezzi spot del London Metal Exchange hanno anche raccolto grandi premi sui contratti futures, segnalando una stretta sull’offerta. Le scorte combinate monitorate da LME e Shanghai Futures Exchange sono vicine alle più basse dal 2008.

Mentre nuove fonderie di alluminio dovranno essere costruite per soddisfare la crescente domanda, ci sono poche prospettive che ciò accada a breve termine, secondo Mueller, responsabile commerciale di Trafigura (uno dei top trader del metallo).

Le forniture sono state abbondanti per la maggior parte dell’ultimo decennio, poiché la Cina ha costruito molte nuove fonderie. Ma mentre Pechino reprime le emissioni di carbonio, commercianti e analisti ritengono che l’industria dell’alluminio del Paese, in gran parte dipendente dal carbone, non aumenterà più le forniture.

Il Governo ha fissato un limite alla capacità di fusione e, mentre rimane in vigore, i produttori dovranno trovare alternative.

In più, i produttori occidentali non hanno quasi aggiunto alcuna produzione negli ultimi quindici anni, secondo Mueller.

Di conseguenza, Goldman Sachs vede l’alluminio raggiungere un record di $4.000 la tonnellata nei prossimi 12 mesi, poiché gli acquirenti devono affrontare una mancanza di offerta senza precedenti.

La profezia di Trafigura è ancora più nera: le scorte saranno completamente esaurite in soli due anni, se non cambia qualcosa.

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