Alternanza scuola lavoro: le novità nella Legge di Bilancio 2019

Martina Cancellieri

5 Novembre 2018 - 14:18

Alternanza scuola-lavoro: con la Legge di Bilancio 2019 il Governo intende introdurre un nuovo percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento. Ecco le novità previste già a partire dal corrente anno scolastico 2018/2019.

Alternanza scuola lavoro: le novità nella Legge di Bilancio 2019

L’alternanza scuola-lavoro introdotta dalla Buona Scuola diventerà un percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento.

La novità è contenuta nell’art. 57 del testo del Ddl della Legge di Bilancio 2019 con cui il Governo Lega M5S intende modificare le regole previste dall’alternanza scuola-lavoro già a partire dall’anno scolastico in corso.

Le misure dell’alternanza scuola-lavoro previste dal Dlgs n. 77/2015 saranno sostituite dai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento già a partire dall’inizio del prossimo anno, con una riduzione dell’impegno orario e un taglio ai finanziamenti verso licei e istituti.

La novità cambierebbe le regole attualmente in vigore previste dal Governo Renzi in tema di alternanza scuola-lavoro nel bel mezzo dall’anno scolastico 2018/2019, già a partire dai primi mesi del 2019.

Per la conferma di tale misura bisogna attendere il testo ufficiale e definitivo della Legge di Bilancio 2019 previsto entro il mese di dicembre 2018 dopo l’approvazione da parte di Camera e Senato.

Alternanza scuola-lavor, novità nella Legge di Bilancio 2019: taglio a ore e finanziamenti

La novità che il Governo del Cambiamento intende introdurre già dai primi mesi del 2019 apporterebbe alcuni cambiamenti alle regole vigenti introdotte dalla riforma della Buona Scuola in tema di alternanza scuola-lavoro, a partire dalla riduzione delle ore minime obbligatorie.

Ecco nel dettaglio la riduzione delle ore prevista dal percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento che il Governo intende introdurre a breve con la Legge di Bilancio 2019:

  • non inferiore a 180 ore nell’ultimo triennio di studi dell’istituto professionale;
  • non inferiore a 150 ore negli ultimi tre anni dell’istituto tecnico;
  • non inferiore a 90 ore durante l’ultimo triennio del liceo.

Di conseguenza, con la riduzione delle ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro verrebbe apportato un taglio alle risorse finanziarie erogate agli istituti e ai licei per la “formazione aggiuntiva”, così definita dalla senatrice Granato del M5S.

Il taglio ai finanziamenti dovrebbe essere in linea con la riduzione delle ore obbligatorie della formazione aggiuntiva prevista dal nuovo percorso che il Governo dl Cambiamento intende avviare dai primi mesi del 2019.

Nel testo del Ddl della Legge di Bilancio 2019 si legge infatti che:

“Le risorse del fondo di cui all’articolo 1, comma 39, della legge 13 luglio 2015, n. 107, sono assegnate alle scuole nei limiti necessari allo svolgimento del numero minimo di ore.”

Si ricorda che tale novità entrerebbe in vigore già dal corrente anno scolastico 2018/2019 e tramite l’emanazione di un apposito decreto del Ministero dell’Istruzione entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2019.

Alternanza scuola-lavoro, la senatrice Granato: è “formazione aggiuntiva

L’alternanza scuola-lavoro sarà una “formazione aggiuntiva non sovrapponibile a qualsiasi ora di altro insegnamento”; è quanto dichiarato dalla senatrice Granato del M5S riguardo la novità che il Governo intende apportare con la Legge di Bilancio 2019.

L’insegnamento non verrà intaccato dal percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento il cui programma, secondo quanto detto, dovrebbe svolgersi al di fuori dell’orario stabilito per le lezioni scolastiche.

Nel post pubblicato il 4 novembre 2018 sul proprio profilo Facebook, la senatrice Granato scrive che la scuola per il Movimento 5 Stelle consiste nello “strumento principe della cittadinanza e della mobilità sociale”.

La senatrice attacca pesantemente la riforma della Buona Scuola introdotta dal Governo Renzi, definendo la legge n. 107/2015 “l’ultimo colpo inferto alla scuola statale e a favore di un’aziendalizzazione della stessa”.

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