Interpellato da Amadori per «la Verità», l’ex premier ha spiegato di aver parlato per stimolare i testimoni. Ma se non sono emersi altri elementi di verità, perché rilasciare intervista a Repubblica?
Ustica, Moro, il piano Solo, Gladio, le varie stragi di incerta attribuzione. Sembra l’ennesimo capitolo della storia dell’Italia dagli anni ’60 a oggi, da quando troppi eventi drammatici si sono chiusi tra una lunga scia di sangue, misteri e depistaggi, senza che la verità sia stata mai veramente accertata.
Dopo aver fatto scoppiare un putiferio, riportando al centro del dibattito la strage di Ustica, Giuliano Amato fa retromarcia e si rimangia quanto dichiarato a la Repubblica dopo aver dato, come spesso accade, la colpa al titolista de quotidiano.
L’ex presidente del Consiglio, già numero uno della Corte costituzionale, ha parlato apertamente di un depistaggio insistente da parte degli apparati militari. Per carità, nulla di nuovo. Già nel 2008 Francesco Cossiga aveva detto le stesse cose. [...]
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