Ammortamento, cos’è e come funziona? Definizione ed esempi per le aziende

Violetta Silvestri

13 Novembre 2024 - 15:20

Ammortamento contabile e fiscale: cos’è, come si calcola e quali sono i criteri da adottare. Guida completa per le imprese in materia di ammortamenti.

Ammortamento, cos’è e come funziona? Definizione ed esempi per le aziende

Cos’è l’ammortamento? Spesso questo termine risulta di difficile comprensione, ma conoscere il suo significato è fondamentale in ambito imprenditoriale, fiscale e contabile.

In parole semplici, per ammortamento si intende il procedimento con il quale il costo di un bene viene ripartito nel corso di più esercizi o spalmato in diversi anni, considerando quella che è la sua durata economica.

Con esso viene quindi rappresentato il deprezzamento del bene nel tempo, che perde man mano il suo valore per usura e obsolescenza tecnologica.

Avere chiara la definizione di ammortamento è utile, quindi, sia in ambito contabile per compilare il bilancio aziendale, sia fiscalmente per il calcolo dell’imponibilità sul bene ogni anno.

Di seguito è disponibile una guida chiara e pratica per capire cos’è l’ammortamento, quali sono le tipologie e le tecniche, come si calcola.

Cos’è l’ammortamento. Definizione e significato

La definizione di ammortamento può essere suddivisa in due parti, come suggerisce il vocabolario Treccani:

In economia, è il deprezzamento del valore di un bene, in particolare di un bene produttivo o d’investimento, provocato da logorio fisico od obsolescenza tecnica, che determina da parte delle imprese investimenti atti a ricostituire il bene stesso.

In contabilità, l’ammortamento è il procedimento tecnico per ripartire il costo di talune immobilizzazioni a vita definita (materiali e immateriali) in un dato numero d’esercizi futuri, mediante quote che incidono sul calcolo del reddito dei vari esercizi.

Le regole per il calcolo dell’ammortamento sui beni strumentali sono disciplinate dal codice civile, dai principi contabili e dalla normativa fiscale.

Questo procedimento, inoltre, consente di applicare correttamente il principio di competenza economica: quest’ultimo comporta che non si può addebitare un bene che viene utilizzato in più esercizi (in più anni da un’azienda) solo nell’esercizio in cui è stato acquistato.

Le tipologie di ammortamento

In base alle tipologie di beni da ammortizzare si riconoscono due tipi di ammortamento:

  • di beni materiali: macchinari, fabbricati, automezzi, attrezzature, computer, mobili di ufficio e ogni bene tangibile;
  • di beni immateriali: brevetti, marchi, software, diritti di utilizzo di opere dell’ingegno, concessioni governative, licenze e ogni bene non tangibile fisicamente

Tra i beni materiali fondamentali di un’azienda ci sono i macchinari, con una durata dell’ammortamento di 5-10 anni. Nella stessa categoria ci sono anche i fabbricati o gli immobili in generale, il cui tempo di ammortamento è decisamente più lungo e durare anche 50 anni.

Tra i beni immateriali, invece, per esempio i software hanno solitamente una durata di ammortamento in base al contratto di licenza.

Il codice civile, nell’articolo 2426, al secondo comma si riferisce all’ammortamento di beni materiali e immateriali in questi termini:

il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione. Eventuali modifiche dei criteri di ammortamento e dei coefficienti applicati devono essere motivate nella nota integrativa.

Solitamente, i beni materiali sono ammortizzati con il metodo indiretto, che fa confluire ogni anno la quota da ammortizzare nel fondo ammortamento (metodo anche detto “fuori conto”)

Per le immobilizzazioni immateriali si applica più spesso il meccanismo diretto, con il quale si porta direttamente in deduzione dal costo storico del bene pluriennale le quote d’ammortamento (metodo “in conto”).

Le tecniche di ammortamento

Il procedimento di ammortamento richiede il rispetto di due regole importanti:

  • deve essere determinato sulla base di un piano di ammortamento che tenga conto della vita residua del bene (valore stimato) e del criterio di ripartizione del costo che si intende stimare;
  • non può essere accelerato o rallentato a seconda di contingenti valutazioni legate alle politiche di bilancio aziendali.

I criteri di calcolo da utilizzare per il procedimento di ammortamento contabile e fiscale ne comprendono almeno tre:

  • quote costanti, dividendo il valore da ammortizzare per il numero di anni corrispondenti alla vita utile del bene;
  • quote decrescenti, calcolando per ciascun esercizio di vita utile quote di ammortamento via via minori;
  • quote variabili, calcolando per ciascun esercizio quote di ammortamento diverse a seconda delle diverse modalità di partecipazione del bene al processo produttivo

Come si calcola l’ammortamento contabile? Un esempio

In linea generale l’ammortamento contabile di un bene si calcola considerando i seguenti elementi:

  • il costo del bene (al netto dell’IVA) definito costo storico, cioè il costo sostenuto per l’acquisto;
  • il coefficiente di ammortamento, stabilito da una tabella ministeriale;
  • durata, intesa come la stima della vita del bene;
  • metodo di ammortamento usato per il calcolo (quote costanti, variabili, decrescenti)

Da evidenziare che, per coefficiente di ammortamento - chiamato anche codice - “si intende la percentuale che si applica al valore iniziale dei beni con vita pluriennale, per calcolare la quota di costo da inserire nel singolo esercizio”.

Essi sono indicati da una tabella ministeriale, nella quale ogni bene ha il suo coefficiente.

Facciamo un esempio: l’azienda Alfa acquisti un computer del valore di 1.000,00 euro con vita 5 anni.

Questo significa che il costo (1.000 euro) non potrà essere imputato per intero sul conto economico dell’esercizio in cui il computer è stato acquistato ma ammortizzato per 5 anni in quote costanti.

Il valore del bene andrà a finire nello Stato Patrimoniale (vedi schema obbligatorio di cui all’articolo 2424 del codice civile); la quota di ammortamento (200,00 euro) andrà a finire nel conto economico.

Ammortamento fiscale, come si calcola

Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) è il riferimento legislativo dell’ammortamento fiscale.

In pratica, il costo del bene è spalmato su un periodo più lungo e stabilità in base alla vita del bene stesso. In questo modo la base imponibile è abbassata e le tasse sul bene sono distribuite nel tempo in maniera più uniforme.

Per calcolare questo ammortamento fiscale ci sono i coefficienti stabiliti dal Ministro dell’economia e delle finanze e raccolti in una tabella ministeriale.

I coefficienti o aliquote di ammortamento differiscono in base alla categoria di bene. Quello che è importante sapere è che la ripartizione del costo da contabilizzare fiscalmente ogni anno viene calcolata attraverso questi coefficienti.

Facciamo un esempio: un’azienda compra un macchinario a 4.000€. Il suo coefficiente di ammortamento è il 20%. La quota di ammortamento fiscale è di 800€.

Infine, è necessario verificare la normativa fiscale in vigore nel periodo d’imposta considerato.

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