L’esposizione dei fondi su Banco BPM è in costante diminuzione da ottobre 2018. Questo si potrebbe tradurre in una nuova fase rialzista per il titolo del comparto bancario, inserito in un triangolo di compressione
In un recente articolo, avevamo messo in luce come l’ammontare delle posizioni nette corte su Banco BPM stesse beneficiando di una lenta ma costante diminuzione.
Banco BPM, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Ciò è evidente se si guarda in primis al grafico del prezzo: nell’ultimo periodo i corsi della società sono inseriti in quella che in analisi tecnica è definibile come una figura di compressione triangolare, da cui sembra siano pronti ad uscire.
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it. Aggiornamento su dati Consob al 3 maggio 2019
Questa informazione non è banale: se si guarda allo storico delle posizioni nette corte su Banco BPM, si noterà che dal 15 ottobre 2018 i fondi hanno cominciato a ridurre in maniera consistente le loro pressioni sul capitale sociale della banca. Come abbiamo visto in altri casi, i prezzi hanno poi effettuato un ultimo impulso ribassista per poi iniziare un recupero.
Da inizio anno, gli short delle mani forti sono diminuiti del 38,87%, portandosi sui livelli più bassi dal 17 ottobre 2017. La combinazione di questi due fattori di diversa natura porta a pensare che sull’istituto di credito sia in atto una fase di accumulazione, la quale si potrebbe tradurre in un impulso rialzista tipico dell’uscita dalle zone di compressione.
Ecco le mani forti che stanno shortando Banco BPM
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it. Aggiornamento su dati Consob al 3 maggio 2019
Stando alle ultime comunicazioni di Consob relative al 3 maggio 2019, sono sei i fondi che mettono sotto pressione il capitale sociale di Banco BPM. Tra questi spiccano Marshall Wace, PDT Partners e AQR Capital Management, che detengono rispettivamente l’1,48%, l’1,08% e lo 0,99% di capitale sociale della banca.
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