Il metallo giallo rimbalza a contatto con un supporto statico di lungo periodo. La tendenza in atto dai minimi di agosto favorirebbe operazioni di tipo trend-following con ampio spazio di manovra
L’oro si attesta a 1.316,50 dollari l’oncia, in progresso dello 0,60%. Il metallo giallo evidenzia nuovi segnali di ripresa dal supporto di lungo periodo a 1.303 dollari l’oncia.
Il continuo apprezzamento del metallo giallo dimostra il costante interesse degli investitori sul bene prezioso, nonostante le tensioni tra Usa e Cina si siano distese.
XAU/USD, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Dopo la candela marubozu del 25 gennaio scorso i corsi hanno segnato un massimo di periodo prima di ritornare su tale livello completando il movimento di pullback. Dopo 6 sedute di andamento sostanzialmente laterale oggi i corsi hanno evidenziato una nuova ripresa violando una trendline di breve periodo.
È importante notare che dai minimi assoluti del 2018, segnati il 16 agosto a 1.160,56 dollari l’oncia, tutti i breakout delle trendline discendenti che delimitavano i movimenti correttivi hanno portato a forti estensioni rialziste.
In particolare questo si può notare con i breakout rialzisti effettuati nelle sedute del 3 e del 21 dicembre 2018 e più recentemente il 25 gennaio con la candela bullish che ha portato i corsi ai top di periodo segnati il 1.326,32 dollari l’oncia.
Uno scenario simile sta accadendo anche ora, con i corsi che hanno inizialmente violato la trendline di breve periodo che conta i massimi segnati il 31 gennaio e il 12 febbraio, dove al momento stanno stazionando i prezzi.
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Elaborazione Ufficio studi di Money.it
La tendenza rialzista in atto dai minimi registrati nel mese di agosto, farebbe preferire l’implementazione di strategie trend-following. In particolare con la rottura della trendline precedentemente menzionata si potrebbero implementare strategie long con obiettivi molto ambiziosi.
In particolare il primo obiettivo potrebbe essere identificato a 1.335 dollari l’oncia, livello che corrisponde alla metà dell’estensione del trading range. Un target finale potrebbe invece essere collocato sulla parte alta del range, livello resistenziale che conta i massimi segnati tra gennaio e aprile 2018, a 1.366 dollari l’oncia.
Per questa operatività lo stop loss potrebbe posizionato poco al di sotto del livello statico di lungo periodo, più precisamente a 1.302 dollari l’oncia.
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