Le azioni del gruppo di Cologno Monzese dopo l’abbandono del principale indice azionario italiano ha rinnovato la sua struttura tecnica. Il recente pullback su un livello statico potrebbe favorire l’implementazione di strategie di matrice rialzista. Vediamo quali
Le azioni Mediaset si attestano a 2,827 euro a Piazza Affari, registrando un progresso dello 0,21%.
L’abbandono dall’indice FTSE Mib il 27 dicembre scorso, non ha intaccato l’andamento dei corsi, i quali hanno oscillato per tutta la seconda metà del 2018 all’interno di un trading range, che vede come resistenza l’area compresa tra 2,792 euro e 2,875, mentre come supporto il livello orizzontale a 2,427 euro per azione.
Mediaset, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
La prima indicazione di rialzo è stata evidenziata con la rottura rialzista della trendline discendente che conta i massimi registrati il 16 maggio a 3,386 euro con i massimi del 7 novembre a 2,875 e del 3 dicembre a 2,792 euro, effettuata con le due candele marubozu del 28 dicembre e del 2 gennaio 2019.
A seguito di tale rottura rialzista i corsi hanno successivamente ritestato la trendline discendente ed evidenziato un ulteriore rimbalzo con la candela doji del 4 gennaio, che ha portato il titolo a segnare un massimo relativo in data 15 gennaio a 2,976 euro.
La flessione registrata durante la scorsa ottava, tra l’altro preannunciata dall’oscillatore RSI arrivato in prossimità della soglia di ipercomprato, ha portato i corsi ad un duplice test.
Il pullback dopo la rottura alla resistenza statica precedentemente menzionata ha riportato i corsi, inoltre, al test della media mobile semplice a 200 giorni che ora transita a 2,797 euro.
Strategie operative su Mediaset
Elaborazione Ufficio studi di Money.it
Alla luce della rinnovata impostazione tecnica del titolo si potrebbero implementare strategie di matrice rialzista. In particolare un ritorno al di sopra del 50% del corpo della candela registrata ieri a 2,85 euro potrebbe fornire un segnale long. Gli operatori più conservatori potrebbero invece attendere una chiusura, idealmente sui massimi, al di sopra della resistenza statica a 2,880 euro. In tal caso un primo obiettivo potrebbe essere identificato in prossimità del livello tondo a 3 euro, mentre un target più ambizioso potrebbe essere collocato a 3,177 euro, prossimo livello resistenziale significativo che conta i minimi registrati il 25 aprile il 2 gennaio 2018 e il 18 dicembre 2017. Lo stop loss per questo tipo di operatività si potrebbe posizionare a 2,795, poco al di sotto dei minimi registrati nelle sedute del 17 e del 8 gennaio.
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