I prezzi del Bitcoin sono stati respinti da un’area resistenziale formata da un livello statico e da uno dinamico. Operativamente, si potrebbe sfruttare una possibile prosecuzione del ritracciamento in corso con strategie di natura short
Dopo diverse sedute all’insegna dei forti rialzi, le quotazioni del Bitcoin hanno iniziato ad indietreggiare, riportandosi al di sotto della soglia psicologica dei 10.000 dollari.
Bitcoin, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
A respingere l’avanzata dei compratori è stata la combinazione di due elementi grafici: il primo di natura statica, lasciato in eredità dai top del 28 ottobre 2019; il secondo è invece di origine dinamica, e corrisponde al pullback della linea di tendenza ottenuta collegando i minimi dell’8 febbraio a quelli del 26 marzo 2019.
Al momento, i corsi della prima criptovaluta per capitalizzazione sembrano diretti al test della media mobile semplice a 200 giorni e del supporto a 8.942,5801 dollari, espresso dai top del 27 maggio 2019.
Se anche questa zona di concentrazione di domanda dovesse venire violata, si aprirebbero ulteriori spazi per una discesa verso l’intorno psicologico dei 7.000 dollari, corroborato dal livello orizzontale derivante dai minimi del 13 maggio 2019 e dalla trendline ottenuta collegando i massimi del 26 giugno e del 6 agosto 2019.
Viceversa, i compratori potrebbero ritornare verso i top del 2019 solo nel caso di un superamento degli 11.000 dollari.
Strategie operative sul Bitcoin
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Da un punto di vista operativo, si potrebbero valutare strategie di natura short in caso di ritorno da parte delle quotazioni a 9.900 dollari. Lo stop loss sarebbe individuabile a 10.800 dollari, mentre l’obiettivo principale a 8.950 dollari. Il target più ambizioso sarebbe invece identificabile a 8.000 dollari.
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