L’avanzata delle quotazioni del Bitcoin è stata recentemente fermata da un’insieme di resistenze. Se la debolezza dovesse proseguire, i prezzi potrebbero tornare nel breve periodo verso gli 8.000 dollari
Nelle scorse sedute, le quotazioni del Bitcoin hanno dato vita ad un forte rialzo, il quale ha riportato i corsi a toccare i 9.000 dollari.
Xbt/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Il movimento ascendente in essere, partito dopo il test del supporto a 6.866,6899 dollari, ha permesso ai compratori di violare numerosi ostacoli di rilievo.
Le quotazioni hanno infatti superato dapprima il livello orizzontale a 7.736,71 dollari, per poi passare alla linea di tendenza che unisce i top del 26 giugno a quelli del 6 agosto 2019.
L’avanzata degli acquirenti si è poi fermata dopo che i prezzi hanno raggiunto la coriacea soglia psicologica dei 9.000 dollari. Su tale zona transitano infatti due fondamentali resistenze: la prima di natura statica, lasciata in eredità dai massimi del 27 maggio 2019, la seconda è individuabile nella media mobile semplice a 200 giorni.
Questi due livelli di concentrazione di offerta, uniti al raggiungimento della fase di ipercomprato raggiunta dall’RSI settato a 14 periodi, potrebbero essere gli ingredienti in grado di riportare la debolezza sulla prima criptovaluta per capitalizzazione.
Al contrario, segnali positivi verrebbero evidenziati in caso di rottura dei massimi dello scorso 17 gennaio, a 9.007,25 dollari. In tal caso, vi sarebbero maggiori possibilità di raggiungere quota 10.000 dollari, dove le quotazioni effettuerebbero il pullback della trendline che unisce i minimi dell’8 febbraio a quelli del 27 marzo 2019.
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Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Nel breve periodo, si potrebbero valutare strategie di natura short in caso di ritorno dei prezzi a 8.494,50 dollari. Lo stop loss andrebbe posto a 9.090 dollari, mentre l’obiettivo principale a 7.800 dollari. Il target finale sarebbe invece localizzato a 7.737 dollari.
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