Le quotazioni del Bitcoin si stanno dirigendo verso i 10.000 dollari, importante resistenza grafica e psicologica. Agli attuali valori però, le strategie di natura rialzista non avrebbero un rapporto di rischio/rendimento adeguato
Con i maggiori timori degli investitori sul propagarsi del coronavirus, le quotazioni del Bitcoin hanno beneficiato di un notevole apprezzamento.
Xbt/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Da dicembre 2019, le quotazioni della prima criptovaluta per capitalizzazione hanno iniziato a rimbalzare dal supporto a 6.866,6899 dollari, ereditato dai minimi del 13 maggio 2019, dove era stato formato un modello di double bottom.
La conferma della figura di reversal ha permesso ai prezzi di rompere la coriacea linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 26 giugno a quelli del 6 agosto 2019. I compratori hanno poi proseguito la strada del rialzo effettuando da ultimo il breakout dell’intorno psicologico dei 9.000 dollari, corroborato dal transito della media mobile semplice a 200 giorni e da quello della resistenza orizzontale derivante dai massimi del 27 maggio 2019.
Al momento, i corsi sembrano mirare all’area dei 10.000 dollari, dove si troverebbero a fare i conti sia con il livello statico lasciato in eredità dai massimi del 28 ottobre 2019, che con quello dinamico disegnato con i lows dell’8 febbraio e del 26 marzo 2019.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative sul Bitcoin
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Al momento, le strategie di natura long appaiono tardive. Si potrebbe quindi valutare un’operatività di matrice short da 10.100 dollari, con uno stop loss identificabile a 10.750 dollari e un obiettivo principale a 9.400 dollari. Il target finale sarebbe invece localizzato a 9.200 dollari.
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