I prezzi di Monero hanno violato numerosi supporti importanti. Operativamente, si potrebbero valutare strategie di matrice short in caso di eventuali rimbalzi tecnici
Nelle scorse sessioni, i prezzi di Monero hanno accelerato il ribasso, deprezzandosi di oltre il 54% dai top annuali registrati il 24 giugno 2019, a 120,165 dollari.
Xmr/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Nella loro discesa, i corsi della valuta virtuale hanno rotto numerosi supporti, tra cui quello fornito dalla media mobile semplice a 200 giorni e quello dinamico ottenuto collegando i minimi dell’1 e 6 febbraio 2019.
È stata proprio la violazione di questi livelli a far accelerare le vendite, con i prezzi che ora stazionano a ridosso della linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 24 dicembre 2018 a quelli del 31 gennaio 2019.
Se anche questo livello di concentrazione di domanda dovesse subire una rottura, per i corsi si aprirebbero ulteriori spazi di ribasso, con le vendite che potrebbero estendersi verso i minimi del 2018, in area 40 dollari.
A peggiorare il quadro grafico è un altro elemento: con i breakout dei supporti menzionati, le quotazioni hanno violato il 61,8% del ritracciamento di Fibonacci disegnato dai minimi del 13 dicembre 2018 ai top del 24 giugno 2019.
Al contrario, un miglioramento della struttura grafica si avrebbe solamente con un veloce ritorno al di sopra dei 70 dollari.
Strategie operative su Monero
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Visto quanto emerso dall’analisi tecnica, si potrebbero valutare strategie di matrice short in caso di re-test da parte delle quotazioni di area 65 dollari. Lo stop loss andrebbe posto a 71 dollari, mentre l’obiettivo principale a 53 dollari. Il target più ambizioso sarebbe invece identificabile sulla soglia psicologica a 50 dollari.
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