La ripartenza nelle quotazioni del cambio euro-dollaro non sembra avere le potenzialità per costruire un apprezzamento più strutturato dei prezzi. Può fornire, invece, un interessante spunto per un’operatività ribassista
Il cambio Eur/Usd, dopo il crollo dello scorso 11 novembre, ha messo in piedi un rimbalzo riuscendo ad uscire da una situazione di inside (una o più candele contenute in un’altra).
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Eur/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Come si nota dal grafico giornaliero, nella seduta odierna i compratori non riescono ad allungare il passo, in uno scenario allargato di downtrend .
Questa situazione denota una residua debolezza del cambio, che potrebbe quindi non aver finito la fase discendente. Una ripartenza più strutturata potrebbe aver luogo sul supporto a 1,1110.
A corroborare tale ipotesi è anche la reazione dei prezzi a ridosso della linea di tendenza che collega i massimi del 24 a quelli del 26 settembre 2018.
Un’altra indicazione a sostegno di questa eventualità deriva dall’analisi algoritmica: l’oscillatore RSI settato a 14 periodi non ha ancora configurato un eccesso di pressione di vendita, fatto che anche in passato ha determinato una ripresa di vigore della moneta unica nei confronti del biglietto verde.
A tal proposito, l’impulso rialzista delle ultime tre sedute potrebbe essere sfruttato per impostare strategie di matrice ribassista. L’obiettivo di questa operatività sarebbe quello di accompagnare i prezzi verso il livello statico che potrebbe creare le condizioni per una ripresa di forza delle quotazioni.
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Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Visto quanto emerso dall’analisi, si potrebbero valutare strategie di stampo short ad un’eventuale violazione di quota 1,1313. Lo stop loss sarebbe in questo caso identificabile a 1,1406, l’obiettivo principale a 1,1200 e l’obiettivo finale a 1,1180.
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