Su Monero il recente rimbalzo ha messo i presupposti per un nuovo impulso ascendente. Per attirare nuovi compratori è però necessaria la rottura di una trendline di breve periodo
Le quotazioni di Monero proseguono nella loro fase ascendente, recuperando parte del ribasso messo a segno nell’ultima parte di agosto 2019.
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Xmr/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Dal punto di vista grafico, lo scorso 24 giugno i prezzi hanno effettuato il falso breakout della linea di tendenza che unisce i top del 4 settembre 2018 a quelli del 23 maggio 2019. Dopo un ribasso di oltre il 43%, i corsi sono riusciti a rialzare la testa, a fronte della chiusura del gap up lasciato aperto dal 13 maggio 2019, a 68,678 dollari.
Oltre al livello di chiusura del gap (che di solito fornisce un valido sostegno per le quotazioni), la decima criptovaluta per capitalizzazione è riuscita ad attrarre i compratori grazie al transito di due supporti dinamici: il primo ottenuto collegando i minimi del 4 a quelli del 6 febbraio 2019, il secondo con i top del 3 e 8 aprile scorsi.
Non solo. Sulla soglia psicologica dei 70 dollari transita anche la media mobile semplice a 200 giorni, che anche in passato si è rivelata in grado di frenare gli impulsi ribassisti.
Il rialzo iniziato il 2 settembre scorso ha migliorato l’impostazione grafica di breve periodo effettuando il breakout della resistenza a 75,632 dollari. Resta ora da vedere se gli acquirenti avranno sufficiente forza per spingersi oltre la trendline che unisce i massimi dell’8 a quelli del 20 agosto 2019.
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Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Vista l’impostazione positiva di breve periodo, si potrebbero valutare strategie di matrice long da 82 dollari, con stop loss identificabile a 70 dollari e obiettivo principale a 95 dollari. Il target finale sarebbe invece identificabile a ridosso della soglia psicologica dei 100 dollari, livello che peraltro corrisponde al 61,8% del ritracciamento di Fibonacci disegnato dai top del 24 giugno ai minimi del 30 agosto 2019.
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