Le quotazioni dell’oro hanno iniziato una fase laterale dopo l’ultimo rimbalzo. Operativamente, una correzione verso i 1.588 dollari l’oncia potrebbe ancora essere sfruttata per strategie di natura long
Le quotazioni dell’oro sono entrate da qualche seduta all’interno di una fase laterale, che gli ha permesso di stabilizzarsi in area 1.620 dollari l’oncia.
Oro, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Graficamente, è da evidenziare come nel corso della seconda metà di marzo i prezzi siano riusciti a riprendere forza dopo il ribasso iniziato a causa dell’impossibilità dei compratori di superare la linea di tendenza che unisce i massimi del 26 agosto 2019 a quelli del 24 febbraio 2020.
In quell’occasione, il metallo prezioso è stato sostenuto da tre importanti elementi: la media mobile semplice a 200 giorni, la linea di tendenza ottenuta collegando i minimi dell’1 e 9 luglio 2019 e la soglia psicologica dei 1.500 dollari l’oncia.
Dopo il rialzo che ha dato modo ai corsi di violare anche la resistenza a 1.588,13 dollari, lasciata in eredità dai massimi del 3 ottobre 2019, il prezioso è riuscito a recuperare la quasi totalità dell’ultimo impulso discendente.
La tendenza resta comunque orientata al rialzo e non vi sono elementi che, al momento, qualifichino una prossima inversione. Un indizio di un ritorno più massiccio dei venditori si avrebbe nel caso in cui i corsi si dovessero spingere al di sotto dei lows del mese in corso, a 1.451,55 dollari.
Strategie operative sull’oro
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Da un punto di vista operativo, si potrebbero valutare strategie di natura long da 1.588 dollari l’oncia, con stop loss identificato a 1.540 dollari e obiettivo principale a 1.650 dollari. Il target più ambizioso sarebbe invece localizzato a ridosso della soglia psicologica a 1.700 dollari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
