Il recente crollo del petrolio WTI sta avvicinando le quotazioni al supporto di lunghissimo periodo presente nell’area degli 11 dollari al barile. Vediamo come impostare una strategia operative che privilegi un approccio prudenziale
Proseguono i ribassi sul petrolio WTI, che avvia la settimana con forti cali, portandosi su livelli che non si vedevano da marzo 1999.
Diversi i motivi che hanno spinto li prezzi del greggio sugli attuali livelli, in primis quello relativo all’imminente scadenza del contratto di maggio. Oltre a ciò, vi sono crescenti timori che il collasso della domanda di oro nero causata dai lockdown per il Coronavirus possa portare a un incremento delle scorte tale da riempire lo spazio dei siti di stoccaggio.
Petrolio WTI, grafico mensile. Fonte: Bloomberg
Dal punto di vista grafico, conviene spostarsi su un chart di ampio respiro, come quello mensile.
Si osserva infatti come la struttura tecnica sia completamente deteriorata: negli scorsi mesi, i venditori hanno violato senza troppi problemi i coriacei livelli statici transitanti a 42,22 dollari e 26,82 dollari (quest’ultimo di lunghissimo periodo, espresso dai massimi di gennaio 1997.
Nel breve periodo, è piuttosto difficile attendersi una ripartenza, anche vista la mancanza di supporti rilevanti a ridosso delle attuali aree. Il fondo del barile potrebbe essere raggiunto in zona 11,37 dollari, dove transita la linea di tendenza ottenuta collegando i lows di aprile 1986 e di dicembre 1998.
Tale zona, che corrisponderebbe anche ad un profondo ipervenduto su base mensile da parte dei corsi sull’RSI settata a 14 periodi, avrebbe la possibilità di attirare nuovi acquisti.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative sul petrolio WTI
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
In ottica prudenziale, si potrebbero valutare strategie di natura long da 11,37 dollari con stop loss localizzato a 9,41 dollari, mentre l’obiettivo principale a 18 dollari. Il target finale sarebbe invece identificabile a 20 dollari.
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