Le quotazioni del petrolio WTI hanno iniziato a lateralizzare su un’area resistenziale molto importante. Vediamo come impostare le strategie operative
Seduta all’insegna dei leggeri ribassi sul petrolio WTI, che al momento della scrittura si attesta a 63,58 dollari al barile, in contrazione dello 0,30% rispetto a ieri.
Petrolio WTI, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Nelle ultime sedute, il petrolio WTI è inserito in una fase di lateralità dopo un rialzo molto intenso che in pochi mesi lo ha portato a un apprezzamento di quasi 50 punti percentuali. L’indecisione delle ultime sessioni è da attribuirsi all’approdo delle quotazioni in area 63,59 dollari, dove è presente la coriacea resistenza lasciata in eredità dai minimi del 18 giugno 2018.
Oltre a questo, l’attuale area corrisponde al 61,8% del ritracciamento di Fibonacci disegnato dai top del 3 ottobre ai minimi del 24 dicembre 2018. In analisi tecnica, questa zona divide una correzione di un movimento da una sua effettiva inversione.
Si dovrà dunque monitorare il comportamento dei prezzi su questa lateralizzazione: in caso di violazione dei 65 dollari i compratori avrebbero spazio per un ulteriore upside fino ai 73,65 dollari, dove transita la linea di tendenza che collega i minimi del 9 a quelli del 14 febbraio 2018.
Se invece i venditori dovessero portarsi al di sotto dei 62,58 dollari, verrebbe effettuata la rottura della trendline ascendente ottenuta connettendo i lows del 24 a quelli del 26 dicembre dello scorso anno. Un breakout di questo supporto dinamico permetterebbe ai venditori di incrementare la loro pressione.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative sul petrolio WTI
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Visto quanto emerso dall’analisi, si potrebbero valutare strategie di matrice long da 64,70 dollari, seguendo l’uptrend principale. Lo stop loss andrebbe posto a 62,50 dollari mentre l’obiettivo principale a 68 dollari. Il target più ambizioso sarebbe invece localizzato a 70 dollari al barile.
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