A dispetto dei ribassi degli scorsi giorno, la struttura grafica dell’S&P 500 rimane rialzista. La momentanea tenuta di un importante supporto da parte delle quotazioni rende possibile l’implementazione di strategie di matrice long
Le quotazioni dell’S&P 500 ieri hanno reagito a ridosso del supporto fornito dalla linea di tendenza che collega i top del 17 ottobre a quelli del 7 novembre 2018.
S&P 500, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Nelle ultime sessioni, i corsi del principale indice americano hanno iniziato la prima vera fase di correzione dopo la forte salita iniziata a gennaio 2019 che li ha portati a segnare nuovi massimi storici a 2.954,1299 punti. Le vendite del mese di maggio sono da attribuirsi al ritorno delle paure da parte degli investitori per il risveglio delle tensioni commerciali tra Usa e Cina.
Le vendite potrebbero però essere giunte al capolinea: questo perché il trend è ancora fortemente orientato al rialzo in caso di tenuta degli attuali livelli supportivi, i compratori potrebbero tentare di violare la resistenza a 2.940,9099 punti, lasciata in eredità dai top del 21 settembre 2018.
In questo quadro, l’RSI settato a 14 periodi è tornato su valori più neutrali dopo aver veleggiato per diverso tempo in aree di ipercomprato.
Strategie operative con i Certficates
A tal proposito, nel caso in cui i corsi dovessero portarsi al di sopra dei top di ieri, a 2.852,54 punti, si potrebbero valutare strategie di matrice long di breve periodo con un certificato Turbo Long, con leva selezionabile a seconda della propria propensione al rischio. Questo perché questi prodotti non soffrono del compuonding effect (per approfondire), rendendo possibile un trading multiday. Lo stop loss andrebbe posto al di sotto di 2.765 punti, mentre l’obiettivo principale a 2.940 punti. Il target più ambizioso sarebbe invece localizzato a 2.954 punti.
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