Riforma dei dirigenti: maggiore ridigità anche nei concorsi

Ludovica Ranaldi

21/12/2018

Il Consiglio dei ministri ha approvato la ddl relativa alla riforma dei dirigenti in cui si trovano interessanti novità anche sui concorsi.

Riforma dei dirigenti: maggiore ridigità anche nei concorsi

È passata la riforma dei dirigenti proposta da Giulia Bongiorno, ministro per la Pa, volta a una maggiore responsabilità disciplinare e dirigenziale.

Infatti il decreto legge è composto da otto articoli con l’unico obiettivo di migliorare l’amministrazione pubblica sotto molteplici punti di vista. Nel ddl non mancano anche i riferimenti per accedere ai concorsi e alla valutazione dei test.

Riforma dei dirigenti: disciplina e attitudine

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge «Deleghe al Governo per il miglioramento della Pubblica Amministrazione» proposto dal ministro Giulia Bongiorno.

Si tratta di una riforma dirigenziale che mira a ottenere risultati positivi e visibili rispetto all’organizzazione del servizio pubblico e all’amministrazione. In questa prospettiva sono stati rivisti anche i requisiti di accesso ai concorsi e ai metodi di selezione nonché di valutazione da parte della commissione esaminatrice.

Si apprende che alcuni punti sono stati dedicati all’assenteismo del personale e alla possibilità di rinnovare la carica solo una volta nel caso in cui entrino in gioco determinati requisiti. Inoltre si propone di incentivare il lavoro dei dirigenti affidando loro un obiettivo da perseguire differenziato in base alle competenze e al livello. La forma di retribuzione rimane invariata, mantenendo il principio di separazione tra vertice politico e amministrativo.

La valutazione in base alle prestazioni vedrà coinvolti tutti i dipendenti pubblici, i quali verranno valorizzati laddove abbiano prodotto dei risultati positivi. A tal proposito il ddl prevede concorsi per titoli ed esami riservati al personale dipendente che ha ottenuto le valutazioni migliori nell’ultimo triennio.

Ampio spazio è stato dato ai concorsi pubblici che devono essere svolti unicamente dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA). Inoltre sono previste prove differenziate in base alla figura professionale ricercata, la quale sia in fase di reclutamento sia nei progressi di carriera dovrà misurarsi con test psico-attitudinali per comprenderne le capacità relazionali e l’attitudine al lavoro in gruppo, requisito che diventerà fondamentale negli anni a seguire.

Con la riforma dirigenziale si intende semplificare e omogeneizzare le procedure di mobilità volontaria. Sono in arrivo novità anche per quanto riguarda l’attribuzione di un titolo di preferenza a favore dei soggetti beneficiari delle agevolazioni previste in materia di tutela dei lavoratori con disabilità e in merito alla contrattazione collettiva.

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