Via libera all’aria condizionata a casa e in ufficio: nessuna prova scientifica ne ha dimostrato l’effettiva pericolosità. Qui le regole di pulizia e prevenzione anti-COVID.
L’aria condizionata non rappresenta un pericolo per la trasmissione del coronavirus, anche se negli scorsi mesi sono circolate delle voci al riguardo. Per questo accendere i condizionatori a casa e in ufficio non è vietato né tanto meno sconsigliato, ma ci sono alcuni accorgimenti da rispettare.
L’Istituto Superiore della Sanità in più occasioni ha precisato che non ci sono prove scientifiche che dimostrino la possibilità del contagio negli ambienti chiusi tramite l’aria condizionata ma bisogna prestare particolare attenzione alla pulizia dei filtri e delle griglie.
La temperatura consigliata è compresa tra i 24 e i 26 gradi e deve essere garantito il ricambio d’aria molte volte al giorno e per pochi minuti.
Nei condizionatori con scambio d’aria con l’esterno deve essere eliminata la funzione di ricircolo dell’aria così da scongiurare il rischio di diffusione di virus e batteri.
Pur pulire filtri e altri componenti del condizionatore non bisogna mai spruzzare i gel igienizzanti direttamente sulle superfici: questo per evitare l’inalazione di sostanze inquinanti da parte di chi è presente nella stanza.
ARIA CONDIZIONATA IN SICUREZZA: LE REGOLE ANTI-COVID
Aria condizionata negli ambienti domestici: regole da seguire
I sistemi di aria condizionata in casa fissi o portatili collegati a tubi di scarico e gli impianti di climatizzazione ad aria/acqua con funzionamento indipendente devono essere puliti adeguatamente e con regolarità. Stando alle indicazioni dell’Istituto Superiore della Sanità bisogna:
- pulire i filtri dell’aria almeno una volta ogni 4 settimane per mantenere livelli di filtrazione/rimozione adeguati;
- non spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sul filtro per non inalare le sostanze;
- cambiare l’aria regolarmente aprendo le finestre;
- pulire le prese e le griglie di ventilazione con panni in microfibra inumiditi con acqua e con i comuni saponi oppure con alcool etilico.
Aria condizionata negli uffici e altri ambienti di lavoro
L’aria condizionata negli uffici, negozi e altri ambienti di lavoro è soggetta a misure particolari. Gli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione che garantiscono lo scambio d’aria con l’esterno (Ventilazione Meccanica Controllata, VMC) devono restare in funzione h24, 7 giorni su 7, diminuendo il tasso di ventilazione nelle ore e nei giorni in cui gli spazi non vengono utilizzati.
Negli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) si deve eliminare totalmente la funzione di ricircolo dell’aria in modo da scongiurare il trasporto di possibili agenti patogeni contagiosi. Inoltre deve essere assicurato il frequente ricambio dell’aria. Queste procedure competono al responsabile della struttura in accordo con il datore di lavoro.
Sanificazione e pulizia dei condizionatori: come si esegue
Prima di mettere in funzione i condizionati, sia ad uso domestico che negli ambienti di lavoro, l’Istituto Superiore della Sanità raccomanda la pulizia dei sistemi di ventilazione con questi accorgimenti:
- pulizia di prese d’aria e griglie di ventilazione con panni di microfibra, inumiditi con acqua e sapone oppure con etanolo (alcol etilico) minimo al 70%;
- pulizia dei filtri dei fancoil e dei ventilconvettori secondo le regole generali del produttore, senza spruzzare prodotti per la sanificazione e disinfettanti direttamente sui filtri;
- arieggiare le stanze aprendo le finestre più volte al giorno per tempi brevi.
Invece negli ambienti senza finestre i condizionatori devono essere accesi durante tutto l’orario di lavoro.
Aria condizionata e coronavirus: è pericolosa sì o no?
A chiedersi se l’aria condizionata sia pericolosa sono in molti anche perché sull’argomento ci sono state opinioni discordati e alcuni allarmismi.
Precisiamo che al momento non ci sono evidenze scientifiche che abbiano dimostrato che il virus SARS-CoV-2 possa essere trasmesso via aerosol (tranne nell’ambito medico-sanitario) e attraverso la circolazione dell’aria dei condizionatori.
Infatti il contagio avviene soltanto per via interumana e prevalentemente attraverso l’inalazione delle goccioline, per questo è fondamentale mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro e, dove non fosse possibile, indossare la mascherina protettiva.
Per questa ragione la trasmissione del coronavirus tramite aria condizionata - anche se ipotizzata da alcune riviste scientifiche - non è dimostrabile e verosimilmente da escludere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA