L’intelligence statunitense lancia l’allarme: l’Iran starebbe fornendo armi alla Russia in cambio di un contributo per rafforzare il proprio programma nucleare. Ecco cosa sta accadendo.
L’Iran starebbe armando la Russia in cambio di un contributo per sviluppare la propria arma nucleare. È questo l’allarme lanciato dall’intelligence statunitense e dall’Ucraina, che più volte ha denunciato l’utilizzo di droni kamikaze iraniani da parte delle forze militari russe.
Le mire atomiche dell’Iran si sarebbero quindi intrecciate al conflitto russo-ucraino. Teheran, quindi, avrebbe chiesto un aiuto alla Russia per l’acquisto di combustibile per il proprio programma nucleare, in cambio avrebbe garantito un rifornimento di droni Shahed-136, detti “kamikaze” perché cadono direttamente sul bersaglio identificato, da utilizzare contro Kiev.
Il coinvolgimento di Teheran potrebbe portare a ulteriori sanzioni da parte dell’Occidente. E se l’Ue ha condannato il coinvolgimento dell’Iran nella guerra, il ministro degli esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha più volte smentito tali accuse, cercando di fare chiarezza sulla propria posizione rispetto la guerra. È opportuno fare chiarezza sull’accordo Russia-Iran e capire qual è la sua posizione sulla guerra. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Arma nucleare in Iran con l’aiuto della Russia: perché e quali sono i rischi
Carburante nucleare per i propri reattori in modo da poter accelerare i tempi per lo sviluppo della propria arma nucleare. Sarebbe questo il prezzo stabilito dal regime dell’Ayatollah in cambio del rifornimento dei droni kamikaze a Mosca per proseguire la guerra d’occupazione in Ucraina.
E se Teheran prova a smentire l’allarme lanciato dall’intelligence degli Usa, le prove mostrano un quadro ben preciso. Negli ultimi due mesi, infatti, è stato registrato un impiego massiccio dei droni Shahed-136 contro obiettivi ucraini, sia infrastrutturali che civili. Ai servizi segreti statunitensi fanno eco quelli ucraini, il quale sostiene che da ottobre le forze russe avrebbero trasportato missili, anche iraniani, negli hangar sotterranei vicini alla centrale nucleare di Kursk.
Gli Shahed-136 sono stati droni “kamikaze” in quanto, carichi di esplosivo, piuttosto che lanciare dei missili cadono essi stessi direttamente sul bersaglio identificato, grazie a una tecnologia Gps avanzata; inoltre grazie alle loro piccole dimensioni difficilmente possono essere intercettati dai radar.
Un accordo Russia-Iran non può che allertare le forze militari occidentali. Infatti, oltre l’invio delle armi a Mosca, si teme una possibile escalation militare da parte dell’Iran che sarebbe pronta ad attaccare l’Arabia Saudita ed Erbil, città dell’Iraq a maggioranza curda.
Qual è la posizione dell’Iran sulla guerra tra Russia e Ucraina
L’Iran smentisce qualsiasi accusa. Teheran avrebbe inviato droni a Mosca, solo “prima della guerra” e non per supportare le forze militari russe. Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, avrebbe infatti più volte ribadito che la Repubblica islamica iraniana a oggi non avrebbe fornito alla Russia “armi o droni da essere utilizzati nella guerra con l’Ucraina”.
Infatti, come spiegato dal ministro Amirabdollahian, esisterebbe una cooperazione sulla Difesa con la Russia, ma la posizione dell’Iran sul conflitto russo-ucraino è quanto mai chiara: porre fine alla guerra e negoziare tra le parti in conflitto
basandoci sul principio dell’opposizione alla guerra, siamo contrari ad armare sia la Russia che l’Ucraina.
Per questo motivo il ministro degli esteri iraniano avrebbe dichiarato che se ci dovessero essere prove che la Russia abbia impiegato i droni iraniani, l’Iran non rimarrebbe “indifferente” alla questione.
Arma nucleare in Iran con l’aiuto della Russia: la condanna dell’Ue
E se Teheran smentisce quindi ogni coinvolgimento nella guerra in corso tra Russia e Ucraina, l’Ue non sembra essere convinto. Anzi se si dovessero trovare le prove di un accordo Iran-Russia sul rifornimento di droni in cambio di un aiuto per sviluppare l’arma nucleare, è possibile che l’Occidente decida di avviare ulteriori sanzioni.
Inoltre, l’alto rappresentante Ue Josep Borrell, a margine del G7 Esteri a Munster, ha ribadito la condanna dell’Europa nei confronti dell’Iran sia per l’invio di droni alla Russia che per la repressione delle proteste, nate dopo la morte di Mahsa Amini .
L’accordo tra Mosca e Teheran costituirebbe una “violazione di una risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu”. Ora più che mai è importante, secondo Borrell, tenere aperto il negoziato con Teheran sul nucleare. Questo sarebbe l’unico modo per evitare che l’Iran possa dotarsi di armi atomiche.
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