È in arrivo un nuovo divieto da parte dell’UE, ecco cosa sparirà dalle nostre case

Ilena D’Errico

17 Marzo 2025 - 23:56

L’Unione europea prepara un nuovo divieto per tutelare la salute dei cittadini e salvaguardare l’ambiente. Molti oggetti quotidiani spariranno dalle case (e dal commercio) ben presto.

È in arrivo un nuovo divieto da parte dell’UE, ecco cosa sparirà dalle nostre case

La tutela dell’ambiente e della salute sono obiettivi imprescindibili per l’Unione europea, che prepara un nuovo divieto destinato a far sparire per sempre oggetti di uso quotidiano dalle case dei cittadini. Naturalmente, non si tratta di una decisione assunta a discapito dei consumatori, ma una vera e propria presa di posizione contro le sostanze dannose contenute ancora oggi in troppi elementi di uso domestico. Al fulcro delle misure, ancora in fase di sviluppo, ci sono infatti i Pfas (sostanze perfluoroalchiliche), dannosi per l’ecosistema, per gli animali e gli esseri umani eppure ancora largamente impiegati in oggetti comuni, finanche a uso alimentare.

Il tema è di grande interesse per l’Ue, che non lo vigila certo per la prima volta, ora spinto dalla proposta di alcuni Stati membri. Nel dettaglio, Danimarca, Germania, Norvegia, Paesi Bassi e Svezia si sono rivolti dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) per eliminare i gravi pericoli correlati al vasto uso di Pfas nella produzione. I Paesi che promuovono la regolamentazione sono fra i più attenti in materia ambientale e potrebbero effettivamente portare a restrizioni più severe. Bisogna infatti ricordare che soltanto di recente la Commissione europea è intervenuta limitando l’impiego delle sostanze chimiche potenzialmente nocive nei prodotti di largo consumo.

Le restrizioni sono state riservate ai prodotti che maggiormente espongono a pericoli per la salute, tra cui imballaggi alimentari, cosmetici, schiume antincendio, spray impermeabilizzanti e tessuti impermeabili. Il regolamento risalente a settembre 2024 prevede una serie di divieti progressivi, con tanto di eccezioni per alcuni settori industriali in cui i Pfas non dovrebbero compromettere la salute dei cittadini. Così, la Commissione Ue si è proposta di salvaguardare la salute collettiva nell’ambito del Green deal europeo, senza ledere oltre il necessario l’industria europea. C’è bisogno di tempo prima che l’innovazione tecnologica consenta di sostituire completamente queste sostanze, un tempo troppo esteso secondo molti Paesi europei.

Il nuovo divieto Ue, cosa sparirà dalle case (e quando)?

L’iniziativa dei cinque Paesi europei viene supportata da una serie di studi e ricerche sui pericoli legati ai Pfas. Pare che di questo passo nei prossimi 30 anni si accumuleranno oltre 4,4 milioni di tonnellate di Pfas nell’ambiente, con tutti i danni che ne derivano. Queste sostanze chimiche vengono anche definite forever chemicals, proprio perché non si deteriorano nell’ambiente e sono incredibilmente dannose per la salute, finendo spesso a contaminare le falde acquifere.

Allo stesso tempo, l’impiego di Pfas non è oggi del tutto sostituibile con sostanze alternative, un rischio che non è possibile correre senza compromettere la capacità dell’industria europea e, paradossalmente, la salute stessa dei cittadini. Basti infatti pensare che ognuno è circondato da Pfas, presenti perfino negli inalatori per l’asma e nei semiconduttori impiegati per le tecnologie verdi. Le normative europee e nazionali sono ovviamente intervenute per contenere l’impiego di Pfas in questi settori tanto delicati a livelli considerati accettabili, riducendo l’esposizione al corpo umano e regolamentando severamente le operazioni di smaltimento.

Resta la necessità di eliminare completamente queste sostanze dalla vita quotidiana, ma è chiaro a tutti che non si può pretendere un intervento immediato prima di avere sostituzioni altrettanto efficaci. La proposta approdata a Bruxelles guarda infatti al 2026/2027, pensando in ogni caso all’introduzione graduale di nuovi obblighi per le aziende europee. Queste ultime saranno chiamate entro scadenze prestabilite a eliminare completamente i Pfas dai propri prodotti, che piano piano scompariranno dal commercio.

È ancora presto, ma bisognerà dire addio a pentole antiaderenti, pellicole alimentari e abbigliamento impermeabile, perlomeno nel modo in cui li conosciamo oggi. I riflessi sui prezzi, altro importante elemento di considerazione, sono ancora da vedere. Nel frattempo si discute del problema anche a livello nazionale, con la Francia che ha già approvato divieti graduali a partire dal 2026 e l’Italia alle prese con le due mozioni in Camera dei deputati.

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