Assegno di inclusione, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’elenco delle spese consentite e vietate. Ecco tutte le modalità di utilizzo corrette per non rischiare di incorrere in sanzione.
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 55 del 6 marzo 2024), il decreto del ministero del Lavoro n. 27 del 2023 con il quale vengono definite le spese consentite e vietate con la carta acquisti riconosciuta ai beneficiari dell’Assegno di inclusione.
Non ci sono più scuse, l’elenco è ormai noto a tutti e non sono ammessi errori che potrebbero costare persino la revoca dell’Assegno di inclusione.
Nel decreto, infatti, il ministero del Lavoro ha definito concretamente quelle che sono le modalità di utilizzo della cosiddetta Carta di inclusione, richiamando per larghi aspetti quanto già era previsto per il Reddito di cittadinanza.
Nonostante si tratti di un sostegno contro la povertà e che per questo motivo dovrebbe essere speso solamente per acquisti di beni di prima necessità, nei fatti l’Assegno di inclusione potrà essere utilizzato anche per spese voluttuarie.
Ci sono però delle novità, come ad esempio la possibilità di utilizzare l’Assegno di inclusione al pari della Carta acquisti spettante alle famiglie con minori di 3 anni oppure over 65, permettendo così di effettuare bonifici per saldare le bollette di luce e gas.
Inoltre c’è un aspetto che è fondamentale sottolineare: a differenza del Reddito di cittadinanza non ci sono scadenze per l’utilizzo dei soldi accreditati, il che significa che è possibile anche accumulare più ricariche.
A tal proposito, ecco una guida completa su come utilizzare correttamente l’Assegno di inclusione, nonché qual è l’elenco delle spese consentite e le regole sui prelievi in contanti.
Per cosa spendere l’Assegno di inclusione
Nel decreto del ministero del Lavoro del 23 dicembre 2023, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, viene fatta chiarezza sull’utilizzo della Carta di Inclusione.
Nel dettaglio, è possibile utilizzarla per le stesse spese consentite con la Carta acquisti di 40 euro mensili rivolta ai minori di 3 anni e agli over 65: anche l’Assegno di inclusione quindi può essere speso nei supermercati e nei negozi alimentari, come pure in farmacie e parafarmacie.
E si possono pagare, presso gli uffici postali, anche le bollette di luce e gas.
Ma non è l’unico utilizzo consentito: con l’Assegno di inclusione si possono soddisfare tutte le altre esigenze, con l’eccezione dell’acquisto dei beni e servizi espressamente vietati.
Nel dettaglio, la somma a disposizione non può essere utilizzata per:
- a) giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità;
- b) acquisto di sigarette, anche elettroniche, di derivati del fumo;
- c) giochi pirotecnici;
- d) prodotti alcolici.
- e) acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali;
- f) armi;
- g) materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
- h) servizi finanziari e creditizi;
- i) servizi di trasferimento di denaro;
- j) servizi assicurativi;
- k) articoli di gioielleria;
- l) articoli di pellicceria;
- m) acquisti presso gallerie d’arte e affini;
- n) acquisti in club privati.
Per il resto non ci sono altri limiti: con l’Assegno di inclusione, quindi, si possono comprare vestiti, regali, elettrodomestici, smartphone, tablet, prodotti di cosmetica e di igiene personale, mobili e tanto altro.
Insomma, si può comprare tutto ciò che non è vietato, fermo restando che l’utilizzo è inibito presso gli esercizi prevalentemente o significativamente adibiti alla vendita dei beni e servizi indicati nel suddetto elenco.
Inoltre, è vietato l’utilizzo della Carta Adi per gli acquisti online mediante servizi di direct-marketing. Non può neppure essere spesa all’estero.
Quanto si può prelevare
Per quanto riguarda i prelievi le regole sono le stesse del Reddito di cittadinanza. Per ogni individuo, infatti, si può prelevare fino a un massimo di 100 euro in contanti, limite che viene moltiplicato per il relativo parametro di scala di equivalenza così calcolato:
Quindi, una famiglia composta da due maggiorenni, di cui uno con carichi di cura e due minori di età superiore ai 2 anni, e con un parametro di scala pari a 1,6 può prelevare fino a 160 euro al mese di Assegno di inclusione. Soldi che non essendo tracciati potranno essere utilizzati per qualsiasi scopo.
Il bonifico
Infine, così come per il Reddito di cittadinanza, anche con l’Assegno di inclusione si può pagare l’affitto tramite bonifico. Ne è consentito uno al mese.
Ricordiamo, infatti, che nell’importo che si può ottenere è compreso il rimborso della quota di affitto fino a 280 euro al mese (150 euro nel caso dei nuclei formati da soli over 67 o persone con grave disabilità o non autosufficienti).
Inoltre, i nuclei familiari, residenti in abitazione di proprietà, per il cui acquisto o per la cui costruzione è stato contratto un mutuo, possono effettuare un bonifico mensile a favore dell’intermediario che lo ha concesso.
Ricordiamo però che l’Assegno di inclusione, diversamente dal Reddito di cittadinanza, non prevede alcun rimborso per la quota di mutuo.
Come anticipato, è poi possibile recarsi in Posta per utilizzare la Carta Adi per pagare le bollette di luce e gas.
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