A luglio niente pagamento dell’Assegno di inclusione per le famiglie che non si sono ancora presentate ai servizi sociali (con termine in scadenza il 30 giugno).
Con la nota pubblicata il 16 luglio, il ministero del Lavoro ha confermato che nel mese di luglio alcune famiglie non ricevono il pagamento dell’Assegno di inclusione.
Il documento (che trovate di seguito in allegato) rappresenta una sorta di decalogo per i titolari di Assegno di inclusione, facendo chiarezza su come si procede nei casi di decadenza e sospensione del beneficio, oltre ad altri aspetti fondamentali come le istruzioni relative alle richieste di riesame oppure su quali sono le condizioni che escludono alcuni componenti del nucleo familiare dall’obbligo di monitoraggio ogni 90 giorni.
Di seguito però dobbiamo concentrarci sul primo aspetto, in modo da fare chiarezza su quali nuclei familiari non ricevono i soldi a luglio (la data prescelta è il 27) dal momento che nel frattempo sono intervenute quelle casistiche che comportano la perdita, anche momentanea, del beneficio.
Sospensione dell’Assegno di inclusione a luglio, ecco per chi
Nel punto 1 del suddetto messaggio, al fine da “assicurare una capillare informazione in merito ad alcune nuove disposizioni e funzionalità messe a disposizione ai fini dell’attuazione dell’ADI”, vengono riepilogate le principali indicazioni utili in merito alla decadenza o sospensione del sostegno economico.
Qui, ad esempio, viene specificato che laddove da parte dei Servizi sociali dovesse arrivare la comunicazione in merito a una convocazione, verrà tolto il beneficio a coloro che non si presentano senza giustificato motivo.
Viene però ricordato che in assenza di convocazione i beneficiari devono comunque presentarsi spontaneamente ai servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (passaggio che solitamente coincide con l’invio della domanda), oppure, per le domande Adi pervenute entro il 29 febbraio 2024, entro 120 giorni dalla successiva trasmissione dei dati delle domande ai comuni tramite la piattaforma GePI. In caso contrario il beneficio viene sospeso, per poi essere riattivato non appena avviene l’incontro.
Ma quando viene sospeso il pagamento?
A tal proposito, è importante sottolineare quanto segue in quanto risponde a dei dubbi che noi stessi ci eravamo posti nelle scorse settimane. Non era chiaro, infatti, quando effettivamente l’Inps avrebbe sospeso i pagamenti.
Nel messaggio del ministero del Lavoro viene precisato che avviene esattamente dal mese successivo a quello in cui scade il termine per la presentazione. Ad esempio, a luglio non viene pagato l’Assegno di inclusione per coloro che avrebbero dovuto presentarsi ai servizi sociali entro il 30 giugno scorso (ossia chi ne ha fatto domanda entro il 1° marzo, compreso).
20 giorni di tolleranza
Come anticipato, però, la sospensione viene meno non appena si procede con l’incontro.
Dunque, è lecito chiedersi che succede se l’incontro avviene dopo la scadenza del termine ma prima del pagamento dell’Assegno di inclusione (in programma generalmente il 27 di ogni mese, giorno più o giorno meno). È previsto il pagamento oppure no? Il ministero del Lavoro ha pensato anche a questa eventualità e a proposito ha chiarito che solamente le registrazioni di avvenuto incontro o presentazione che pervengono all’inps - tramite GePI - entro il giorno 20 del mese successivo alla scadenza vengono rielaborate nel tempo utile per le relative disposizioni di pagamento.
Quindi, se l’incontro non è avvenuto entro il 30 giugno ma si recupera comunque entro il 20 luglio, allora il pagamento non è a rischio.
In caso contrario, il pagamento viene sbloccato nel mese successivo alla data di inserimento in piattaforma. I beneficiari hanno comunque la possibilità di recuperare le mensilità non percepite, sotto forma di arretrato.
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