Assegno di inclusione negato, come risolvere subito per riceverlo a febbraio

Simone Micocci

26 Gennaio 2024 - 12:06

Assegno di inclusione, cosa fare se la domanda è stata respinta? Ecco quali sono le soluzioni possibili per salvare la mensilità di gennaio.

Assegno di inclusione negato, come risolvere subito per riceverlo a febbraio

L’Inps ha comunicato gli esiti delle domande di Assegno di inclusione presentate tra il 18 dicembre 2023 e il 7 gennaio 2024 e già da oggi, venerdì 26 gennaio, è in programma la consegna della carta con la disposizione dei primi pagamenti.

Tuttavia, le domande respinte sono state superiori alle attese: circa il 26% del totale, mentre un altro 7% attende ulteriori verifiche. In totale, sono 287.704 le famiglie che stanno per ricevere l’Assegno unico, mentre quelle che hanno avuto un esito negativo si chiedono cosa fare per risolvere.

Non tutto infatti è andato perduto: sono ancora possibili delle soluzioni per far sì che una nuova domanda di Assegno di inclusione venga accolta. E se si fa in fretta è possibile assicurarsi la mensilità di gennaio.

Domanda Assegno di inclusione respinta, per quale ragione?

Ovviamente non c’è una soluzione uguale per tutti in quanto dipende dalla ragione per cui l’Inps ha respinto la domanda di Assegno di inclusione.

Fonti dell’Istituto ci rivelano che nella maggior parte dei casi il respingimento è dovuto dalla mancanza dei requisiti economici e patrimoniali. Va ricordato, infatti, che ci sono almeno due differenze rispetto al Reddito di cittadinanza che possono negare l’accesso all’Assegno di inclusione:

  • in primis il fatto che nel parametro di scala di equivalenza non sono considerati i componenti maggiorenni occupabili, mentre i minori hanno un’incidenza inferiore rispetto al Rdc. Questo fa sì che la soglia di reddito da non superare per avere diritto all’Assegno di inclusione sia più bassa rispetto a quella richiesta per il Reddito di cittadinanza;
  • la casa di abitazione di proprietà non è considerata solamente se ha un valore Imu inferiore a 150 mila euro (mentre con il Reddito di cittadinanza non lo era mai).

Va poi considerato che, a differenza del Rdc, l’Assegno di inclusione spetta solo ai nuclei familiari in cui sono presenti minori, disabili e ultrasessantenni, o comunque persone in condizione di svantaggio già prese in carico dai servizi sociali.

La prima cosa da fare, quindi, è controllare perché la richiesta è stata respinta. Lo si può fare consultando lo stato della domanda sul sito Inps oppure rivolgendosi al caf o al patronato che ha provveduto all’invio. Dopodiché ci sono diverse soluzioni possibili.

Cosa fare se la domanda di Assegno di inclusione è stata respinta

Come anticipato, dalla natura del problema dipende anche la soluzione. Ad esempio, se la domanda è stata respinta per il superamento del limite reddituale allora l’unica soluzione possibile è fare un Isee corrente (laddove se ne soddisfino le condizioni) e sperare di rientrare nelle soglie previste. Una soluzione utile per coloro che tra il 2022 e il 2023 hanno subito un peggioramento della condizione economica.

Se anche in questo modo i limiti di reddito vengono superati non c’è nulla da fare. L’Assegno di inclusione non spetta e difficilmente si potrà accedere al Supporto per la formazione e il lavoro visto che il limite reddituale è lo stesso dell’Adi.

Potrebbe essere, invece, che la domanda sia stata respinta perché nel nucleo non ci sono beneficiari che soddisfano le condizioni di fragilità richieste dalla normativa. Come specificato dall’Inps, infatti, la condizione di svantaggio con relativo inserimento nei programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione deve essere stata accertata prima della domanda di Assegno di inclusione. Conviene quindi passare ai servizi sociali per verificare se ci sono stati problemi di inserimento della propria condizione che potrebbero aver comportato il rifiuto della domanda di Assegno di inclusione (ed eventualmente risolverli).

Entro quando fare la nuova domanda per non perdere la mensilità di gennaio

Come spiegato dall’Inps con il messaggio numero 25 del 3 gennaio scorso, per le domande di Assegno di inclusione presentate dopo il 7 gennaio e comunque entro il 31 gennaio il pagamento della mensilità di competenza di gennaio verrà disposto dal 15 febbraio, mentre dal 27 febbraio sarà messa in pagamento quella del mese corrente (a patto che il Patto di attivazione digitale risulti comunque sottoscritto).

Quindi, c’è ancora un po’ di tempo per risolvere il problema che ha portato al respingimento della domanda (laddove sia possibile) senza perdere la mensilità di gennaio. L’importante è inviare una nuova richiesta, corretta, entro il prossimo mercoledì.

Iscriviti a Money.it