Assegno di inclusione, queste famiglie lo perdono nel corso del 2025. Ma dopo un mese di sospensione potranno rifare la domanda.
L’Assegno di inclusione non verrà pagato in alcune mensilità del 2025, come confermato dalla circolare Inps n. 105 del 2023 dove vengono spiegati i dettagli riferiti al funzionamento della misura di sostegno al reddito che ha sostituito il Reddito di cittadinanza.
Il mancato pagamento dell’Assegno di inclusione non rappresenta una novità in quanto era noto già da una prima lettura del provvedimento, riprendendo tra l’altro lo stesso schema che era già previsto per il Reddito di cittadinanza. Nel dettaglio, viene stabilito che la prestazione di sostegno spetta fino a quando vengono mantenuti i requisiti previsti dal regolamento, ma in ogni caso fino al termine di 18 mesi.
Decorse le 18 mensilità di percezione, quindi, la prestazione decade, ferma restando la possibilità per il nucleo familiare di farne nuovamente richiesta e beneficiarne per un periodo di massimo 12 mesi (sempre che se ne soddisfino i requisiti ovviamente).
Tuttavia, tra un periodo di percezione e l’altro deve passare almeno un mese di sospensione. Ecco perché nel 2025 alcune famiglie non riceveranno 12 ricariche di Assegno di inclusione, ma solamente 11. E sarà così anche negli anni futuri, visto che, come anticipato, i successivi periodi di massima percezione della misura sono di sole 12 mensilità.
Chi e quando non riceve tutte le mensilità dell’Assegno di inclusione nel 2025
Le prime famiglie ad aver beneficiato dell’Assegno di inclusione devono mettere in conto che quest’anno ci sarà una mensilità non pagata dall’Inps in attuazione a quanto stabilito dal decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023.
Come visto sopra, infatti, l’Adi spetta per un massimo di 18 mensilità, termine che per alcune famiglie che percepiscono la misura già dallo scorso anno scatterà nel corso del 2025.
Ad esempio, la prima mensilità dell’Assegno di inclusione è stata quella di gennaio 2024. Le prime famiglie che ne hanno fatto domanda, quindi, vedranno scattare le 18 mensilità nel mese di giugno 2025, quando ci sarà l’ultimo pagamento previsto per questo primo periodo di percezione.
Per chi invece lo ha iniziato a percepire a febbraio, l’ultimo mese di pagamento è quello di luglio 2025, mentre per chi lo prende da marzo la scadenza è fissata al prossimo agosto. E così via. Di fatto, a ricevere nel corso di quest’anno solo 11 mensilità di Assegno di inclusione sono le famiglie che hanno iniziato a beneficiarne al massimo entro giugno 2024, mentre per tutte le altre il mese di sospensione è rimandato al 2026.
Come funziona il rinnovo e quando si può fare di nuovo domanda
La normativa stabilisce che tra un rinnovo e l’altro dell’Assegno di inclusione - a tal proposito, è bene sottolineare che non ci sono limiti di volte, quindi la domanda può essere inoltrata al termine di ogni scadenza - deve trascorrere almeno un mese di sospensione.
Per questo motivo bisogna prestare molta attenzione a quando si inoltra la domanda di rinnovo. Questa, infatti, può essere inviata nel mese successivo a quello in cui è stato effettuato l’ultimo pagamento da parte di Poste Italiane (su disposizione dell’Inps). Ad esempio, chi prende l’Assegno di inclusione da gennaio 2024 e quindi beneficia dell’ultima ricarica a giugno 2025, potrà inoltrare la domanda solo a luglio. In questo modo il secondo periodo di percezione avrà decorrenza da agosto 2025, quindi l’unica mensilità dell’anno in cui la famiglia è rimasta senza sostegno sarà appunto quella di luglio.
A tal proposito, di seguito alleghiamo una tabella con tutte le scadenze utili per l’Assegno di inclusione nel corso del 2025, dove potete vedere - a seconda di qual è la data del primo pagamento ricevuto - anche quali sono le prossime scadenze di cui tener conto.
Primo pagamento Adi | Ultimo pagamento Adi | Sospensione 2025 (e nuova domanda) | Nuovo pagamento Adi | Ultimo pagamento Adi | Sospensione 2026 (e nuova domanda) | Nuovo pagamento | Successiva sospensione |
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