Assegno di inclusione, quando viene pagato a novembre e chi non lo riceve

Simone Micocci

6 Novembre 2024 - 11:01

Quando arriva l’Assegno di inclusione a novembre? Ecco le date da segnare sul calendario.

Assegno di inclusione, quando viene pagato a novembre e chi non lo riceve

L’Assegno di inclusione questo mese arriverà puntuale nelle tasche delle migliaia di famiglie che ne beneficiano (poco più di 700 mila). A differenza di quanto successo il mese scorso, infatti, non ci sono particolari festività che impediscono all’Inps di procedere con il regolare pagamento secondo quanto previsto dal proprio calendario.

Ricordiamo infatti che per quanto l’Istituto non abbia ufficializzato le date di pagamento dell’Assegno di inclusione per gli ultimi mesi dell’anno, ci sono dei termini ben precisi per l’arrivo dei soldi e sono gli stessi che venivano utilizzati per l’accredito del Reddito di cittadinanza.

Nel dettaglio, i pagamenti vengono effettuati in due tranche: la prima è quella con cui l’Inps paga l’Assegno di inclusione a coloro che ne hanno fatto domanda il mese prima, o comunque coglie l’occasione per accreditare eventuali mensilità arretrate non godute.

Vediamo dunque quali sono queste date e in che giorni di novembre è lecito aspettarsi la ricarica (che tuttavia potrebbe non arrivare a tutte le famiglie).

Quando viene pagato l’Assegno di inclusione a novembre 2024

Già la prossima settimana l’Inps effettuerà i primi pagamenti dell’Assegno di inclusione nei confronti di coloro che:

  • hanno presentato domanda nei mesi scorsi e hanno appena ricevuto esito positivo. Questi possono andare in Posta - anche senza appuntamento - già nella giornata di venerdì 15 novembre per la consegna della Carta Adi da utilizzare per gli acquisti (e prelievi limitati), sulla quale risulta già caricato il primo importo. Dopodiché i successivi pagamenti ci saranno alla fine di ogni mese (a partire da quello seguente);
  • beneficiano dell’Adi già da qualche mese ma aspettano di ricevere degli arretrati, ad esempio nel caso in cui l’esito positivo sia arrivato molti mesi dopo da quando è stata inviata la domanda. Si ricorda, infatti, che in ogni caso l’Assegno di inclusione decorre dal mese successivo in cui ne è stata fatta richiesta. Nel solo caso di arretrati non pagati l’Inps può effettuare anche due pagamenti nello stesso mese: appunto il primo ci sarà il 15 novembre, mentre per il secondo bisogna attendere fine mese.

Per tutti coloro che invece percepiscono dell’Assegno di inclusione da più tempo e non hanno mensilità non godute, il pagamento mensile avviene la fine del mese. A novembre l’Inps seguirà il calendario ordinario senza alcuna variazione, provvedendo ai pagamenti nella giornata di mercoledì 27 novembre. Il lunedì precedente avranno invece inizio le lavorazioni, ossia quelle operazioni con lui l’Inps verifica che il nucleo familiare continua a soddisfare i requisiti necessari per avere diritto alla prestazione.

Assegno di inclusione, chi non lo riceve a novembre

Ed è proprio dalle lavorazioni Inps che precedono il pagamento che potrebbero emergere delle situazioni che comportano la sospensione, o peggio la revoca, dei pagamenti.

A tal proposito, nei giorni scorsi l’Inps ha inviato una comunicazione in cui precisa che nel caso in cui ci fossero componenti del nucleo familiare che hanno avviato un’attività lavorativa senza informare l’Inps, decorsi 30 giorni l’Istituto provvede alla sospensione dei pagamenti. D’altronde, è molto semplice accertare una tale circostanza visto che ha accesso alle comunicazioni obbligatorie che i datori di lavoro inviano contestualmente all’assunzione.

E non è tutto, perché nel caso in cui entro 3 mesi non venga assolto l’obbligo informativo utilizzando il modello Adi-Com-Esteso, dalla sospensione si passa alla revoca, con l’Assegno di inclusione che quindi viene tolto definitivamente.

Diversamente, se la comunicazione avviene entro i 3 mesi i pagamenti vengono sbloccati e nelle prime date utili vengono accreditati gli arretrati.

A rischio sono anche coloro che entro 180 giorni dalla firma del Patto di attivazione digitale (contestuale all’invio della domanda Adi) non si presentano dai servizi sociali per la presa in carico e la firma del Patto di inclusione. In tal caso la sospensione avviene nel mese successivo a quello in cui è scattata la scadenza, ferma restando la possibilità per il nucleo familiare di recuperare l’incontro in qualsiasi momento e riattivare la misura. Anzi, laddove dovesse esserci entro il 20 novembre non si correrebbe neppure il rischio che il prossimo pagamento venga sospeso.

Ricordiamo poi che ci sono tante altre situazioni che possono comportare il mancato pagamento dell’Assegno di inclusione: dalla decadenza per perdita dei requisiti a quella conseguente al mancato rispetto di determinati obblighi, che potete approfondire qui.

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