L’Assegno unico universale di gennaio non ti è stato ancora pagato? Ecco per quale ragione.
Eravamo in attesa delle date ufficiali per il pagamento dell’Assegno unico universale (Auu) ed ecco che l’Inps puntuale ha pubblicato un messaggio che fa chiarezza sul perché il calendario riferito all’anno 2025 non è stato ancora ufficializzato.
Nello stesso messaggio viene spiegata anche la ragione per cui a gennaio 2025 il pagamento dell’Assegno unico viene ritardato di qualche giorno rispetto a quanto eravamo abituati fino allo scorso anno, quando questo importante bonus famiglia è stato accreditato subito dopo la prima metà di ogni mese.
Cosa cambia per l’Assegno unico da gennaio 2025
L’Inps ha comunicato di aderire al nuovo sistema Re.Tes. (Reingegnerizzazione delle procedure di Tesoreria) della Banca d’Italia, relativo ai servizi della Tesoreria dello Stato in vigore dal 1° gennaio 2025.
Si tratta di una moderna architettura informatica che è stata realizzata grazie alla collaborazione tra Banca d’Italia, il dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e la Corte dei Conti, con la finalità di semplificare le procedure amministrative e allineandole con l’evoluzione dei sistemi e degli strumenti di pagamento.
Questa miglioria avrà comunque tempo per essere applicata. Pertanto, vista la necessità di abbinare i primi flussi al nuovo sistema telematico - che ricordiamo viene applicato per tutte le prestazioni non pensionistiche, Assegno unico compreso quindi - alcuni pagamenti potrebbero arrivare più tardi rispetto al solito.
Più nel dettaglio, nel caso dell’Assegno unico la settimana da prendere in considerazione è quella che va dal 20 al 24 gennaio, ma solo per coloro che godono della misura da più di un mese e che nell’ultimo periodo non hanno avuto alcuna variazione che possa aver inciso sull’importo.
Viene accreditato entro la fine di gennaio, quindi nella settimana che va dal 27 al 31, l’importo delle rate spettanti nei casi in cui l’Assegno unico sia stato oggetto di conguaglio, sia a credito che a debito. Lo stesso vale per chi ne ha fatto domanda solo il mese scorso.
Niente aumenti a gennaio 2025
Ricordiamo poi che a decorrere da gennaio 2025 gli importi dell’Assegno unico universale vengono rivisti sulla base della variazione del costo della vita rilevata nell’ultimo anno.
Uno strumento che garantisce all’Assegno unico lo stesso potere d’acquisto negli anni, indipendentemente da qual è l’inflazione registrata. Tanto che nel biennio appena passato, caratterizzato da un notevole caro prezzi, la rivalutazione ha comportato un aumento, per la quota massima, di 25 euro (si è passati da 175 a circa 200 euro). Per il 2025 ci sarà un incremento di pochi euro ma l’Inps prima di effettuare il ricalcolo e pubblicare le nuove tabelle per l’Assegno unico 2025 attenderà che l’Istat ufficializzi il tasso di rivalutazione definitivo per il 2024, informazione che solitamente viene comunicata nella seconda metà di gennaio.
Per il momento, quindi, l’Assegno unico pagato a gennaio viene ancora calcolato con le tabelle riferite al 2024; una volta che ci sarà l’aggiornamento, poi, verranno anche pagati gli arretrati. Ma ribadiamo che si tratta di valori minimi: il tasso provvisorio rilevato è stato dello 0,8% e difficilmente quello definitivo si discosterà più di tanto da questo valore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA