Quando arriva l’Assegno unico di marzo? Ecco la nuova data indicata dall’Inps (e attenzione agli importi).
Quando arriva l’Assegno unico universale di marzo? Cosa succede a quelle famiglie che non hanno rispettato la scadenza del 28 febbraio per l’aggiornamento dell’Isee? Per quale motivo l’importo dell’Assegno unico cambia di nuovo a marzo? Sono diverse le domande che i genitori potrebbero porsi questo mese in merito allo strumento di sostegno riconosciuto per i figli a carico, il cosiddetto Assegno unico universale che a marzo 2025 si rinnova.
Il periodo di percezione dell’Assegno unico, infatti, va da marzo a febbraio di ogni anno (mentre per gli assegni familiari Anf si andava da luglio a giugno), con la buona notizia però che la domanda non va rinnovata visto che l’Inps garantisce la continuità della prestazione.
Come anticipato, però, per le famiglie è comunque obbligatorio un passaggio, quello del rinnovo dell’Isee. L’attestazione rilasciata nel corso dell’anno precedente, infatti, è valida ai fini del calcolo dell’Assegno unico solamente fino a febbraio. Dopodiché serve l’Isee aggiornato all’anno corrente, quindi al 2025 in questo caso: altrimenti la prestazione continuerà a essere pagata, ricordiamo - infatti - che si tratta di una misura universale che spetta indipendentemente dalla condizione economica familiare, ma l’importo viene ridotto fino al minimo indicato dalla legge.
A tal proposito, è necessario ricordare quali sono le date utili per tutti quei passaggi burocratici che incidono sull’importo dell’Assegno unico, nonché qual è la data di pagamento di marzo alla luce delle ultime indicazioni fornite dall’Inps. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle novità dell’Assegno unico attese a marzo, a partire dal calendario con le date in cui è previsto l’accredito delle somme spettanti.
Quando arriva l’Assegno unico a marzo
Rispetto allo scorso anno, quando per ogni mese l’Inps aveva indicato un periodo di tre giornate per l’accredito dell’Assegno unico, nel 2025 l’Istituto è stato più preciso specificando che il pagamento è previsto orientativamente intorno al 20 di ogni mese.
Noi di Money.it abbiamo contattato l’Istituto per chiedere delucidazioni in merito e ci è stato rivelato che in linea di massima i soldi arriveranno proprio il 20 del mese, salvo ovviamente quando ciò non sarà possibile per cause di forza maggiore (ad esempio quando cade di domenica, mentre il sabato non dovrebbero esserci problemi visto che è comunque un giorno bancabile per le poste).
Non è comunque il caso di marzo, visto che il 20 del mese cade di giovedì: in questa giornata, quindi, quasi tutte le famiglie che percepiscono l’Assegno unico dovrebbero ricevere i soldi. Non sarà così per chi deve ricevere la prima rata della prestazione, come pure nel caso in cui sull’Assegno unico di marzo sia stato oggetto di conguaglio (sia a credito che a debito). Per loro, infatti, il pagamento avverrà con qualche giorno di ritardo, ma comunque i soldi dovrebbero arrivare nell’ultima settimana di marzo, quindi tra il 24 e il 29 del mese.
Perché gli importi di marzo potrebbero essere diversi?
Già a febbraio le famiglie hanno notato un cambiamento, seppur minimo, dell’importo dell’Assegno unico. In quel caso la ragione era dovuta alla rivalutazione, ossia quell’operazione con cui le tabelle sono state aggiornate tenendo conto del costo della vita. Considerando un tasso di inflazione dello 0,8%, quindi, gli importi dell’Auu sono stati aumentati di pochi euro con decorrenza da gennaio 2025: ragion per cui con lo stesso pagamento sono stati accreditati anche gli arretrati del mese precedente.
A marzo, invece, il ricalcolo ci sarà solamente per coloro che hanno un Isee 2025 differente rispetto a quello del 2024, a eccezione di chi si trova entro la soglia in cui spetta comunque il massimo importo di Assegno unico che quest’anno è fissata a 17.227,33 euro.
Qualsiasi variazione oltre questa soglia determinerà invece un ricalcolo dell’importo, con l’Assegno unico che aumenta in caso di Isee più basso, mentre al contrario si riduce.
Cosa succede a chi non ha rinnovato l’Isee entro la fine di febbraio
Riceveranno molto meno, invece, le famiglie che entro la fine di febbraio non hanno rinnovato l’Isee come previsto dalla normativa. Per loro, infatti, l’Assegno unico di marzo verrà pagato al minimo dell’importo che secondo le tabelle aggiornate è pari a 57,50 euro per i figli minori, 28,70 euro per i maggiorenni.
Non è però ancora detta l’ultima: rinnovando l’Isee entro la fine di giugno, infatti, si mantiene il diritto a un ricalcolo della prestazione a decorrere da marzo. Ciò significa che tutti gli importi non percepiti nel frattempo verranno restituiti a titolo di arretrati in fase di conguaglio.
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