Quando arrivano i soldi dell’Assegno unico universale a novembre 2024? Ecco le date.
Con l’inizio di un nuovo mese è lecito interrogarsi sulla data dei pagamenti Inps, tra i quali figura l’Assegno unico universale per figli a carico. Uno strumento che da qualche anno rappresenta probabilmente il più importante bonus famiglia oggi riconosciuto in quanto ne possono godere tutti, dal lavoratore dipendente che prima aveva diritto agli assegni familiari, agli autonomi, come pure i disoccupati.
Ci sono famiglie, specialmente le più numerose, dove l’importo pagato con l’Assegno unico rappresenta la seconda entrata più importante, dopo lo stipendio, e per questo è importante che venga data certezza del pagamento comunicando ogni mese la data esatta in cui arrivano i soldi.
L’Inps lo ha fatto fin dall’inizio, svelando un calendario dove per ogni mese viene individuato un periodo di tre giornate in cui può esserci il pagamento dell’Assegno unico universale. Così avviene anche a novembre, per quanto comunque ciò non toglie che in alcune eccezioni i soldi possano arrivare anche in ritardo, come successo a ottobre a diverse famiglie.
In linea generale comunque l’Inps tende a essere piuttosto puntuale nei pagamenti seguendo alla regola il calendario pubblicato: lo stesso quindi dovrebbe accadere a novembre, penultimo pagamento del 2024 (prima dell’aumento dovuto alla rivalutazione).
Quando viene pagato l’Assegno unico a novembre 2024
È con il messaggio n. 2302 del 20 giugno scorso che l’Inps ha ufficializzato le date di pagamento dell’Assegno unico universale per il secondo semestre dell’anno, compresa quindi la data di novembre 2024.
Qui si legge che il pagamento è atteso per una tra le seguenti giornate:
- lunedì 18 novembre;
- martedì 19 novembre;
- mercoledì 20 novembre.
Ciò vale esclusivamente per quei nuclei familiari che beneficiano dell’Assegno unico da almeno un mese e nel solo caso in cui nel mese precedente non ci sia stata una variazione tale da giustificare un ricalcolo della prestazione. Pensiamo ad esempio a coloro che nell’ultimo periodo hanno rinnovato l’Isee perché sono cambiati i componenti del nucleo familiare.
Infatti, l’Inps ha precisato che per le domande effettuate il mese precedente, oppure quando ci sono state variazioni tali da giustificare un ricalcolo dell’importo, il pagamento viene leggermente rimandato, in quanto avviene nell’ultima settimana del mese successivo. In questo caso, quindi, i “ritardatari” ricevono i soldi dell’Assegno unico nella settimana che va da lunedì 25 a venerdì 29 novembre.
Ricordiamo comunque che in entrambi i casi è possibile conoscere con esattezza il giorno di pagamento dell’Assegno unico, per quanto non subito: solitamente infatti l’Inps comunica la data esatta a ridosso dell’accredito, con due o tre giorni di anticipo. In tal caso basta accedere all’area personale MyInps, andare sul servizio dedicato all’Assegno unico e cliccare su “Consulta e gestisci le domande già presentate”, “dettaglio domanda” e selezionare la voce “pagamenti” nel menù in alto. In aggiunta la data viene indicata anche sulla piattaforma IO.
Che succede con l’inizio 2025?
Con novembre e dicembre si concludono i pagamenti dell’Assegno unico 2024, con il passaggio al nuovo anno che si aprirà con una piacevole sorpresa per le famiglie che beneficiano di un aumento dell’importo.
Nessuna novità con la legge di Bilancio 2025 dove semplicemente il governo toglie l’Assegno unico dall’Isee esclusivamente per la valutazione dei requisiti di accesso a bonus Nido e nuovo bonus nascite di 1.000 euro, ma semplicemente l’aumento annuale dovuto all’inflazione.
Secondo gli ultimi dati, infatti, per l’anno corrente è previsto un tasso di inflazione dell’1%: questo si applica per intero sugli importi dell’Assegno unico, con vantaggi per tutti per quanto di pochi euro. Ad esempio, la quota massima - oggi pari a 199,40 euro - beneficerà di un aumento di poco inferiore a 2 euro al mese, permettendo comunque all’Assegno unico di sforare quota 200 euro per figlio.
Questi aumenti sono automatici ma resta da capire se l’Inps li applicherà già a gennaio oppure se come fatto negli anni scorsi aspetterà febbraio per poi riconoscere anche gli arretrati del mese precedente. Per quanto riguarda l’Isee, invece, ricordiamo che c’è tempo fino a febbraio per rinnovarlo, altrimenti l’importo si riduce fino alla quota minima.
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