L’assegno unico per le famiglie sarà riconosciuto da luglio: ma per oltre un milione di famiglie non si tratta di una buona notizia, vediamo perché.
L’assegno unico per le famiglie sarà introdotto ufficialmente dal 1° luglio: lo ha confermato Mario Draghi nella conferenza del 26 marzo, ma va detto che non si tratta di una buona notizia per tutti. Ci sono, infatti, delle famiglie che saranno svantaggiate dal passaggio all’assegno unico, in quanto la somma che verrà loro riconosciuta potrebbe essere inferiore rispetto a quanto percepito oggi (se si sommano tutti i bonus famiglia a loro riconosciuti).
La certezza assoluta rispetto all’introduzione dell’assegno unico per le famiglie la avremo solamente domani, quando il Senato approverà ufficialmente la legge che introduce questo strumento (che, ricordiamo, è stato voluto dal precedente Governo).
Uno strumento che andrà a sostituire tutti i bonus famiglia fino ad oggi riconosciuti, dal bonus bebè (confermato comunque per tutto il 2021) al bonus mamme domani, come pure gli assegni familiari e le detrazioni per i figli a carico.
Al loro posto ci sarà un’unica prestazione, evitando così di dover fare decine di domande per diversi bonus. Un assegno unico per ogni figlio del valore - massimo (ed è bene sottolinearlo) - di 250 euro al mese, fino al compimento dei 18 anni (o 21 anni se studenti). Non ci sono limiti di età, invece, se il figlio è disabile.
L’importo sarà modulato in base all’Isee: un criterio che andrà a penalizzare molte famiglie, alcune delle quali andranno a percepire persino meno rispetto ad oggi.
Assegno unico per le famiglie: chi ci perde di più
Una novità importante rispetto ad oggi è che l’assegno unico per le famiglie verrà riconosciuto a tutti, lavoratori e non (tant’è che si parla di assegno universale). Una differenza notevole rispetto ad oggi, in quanto - ad esempio - gli assegni familiari spettano solamente ai lavoratori dipendenti.
L’assegno unico, quindi, rappresenta un vantaggio per i lavoratori autonomi, i quali fino ad oggi non hanno goduto di questa tipologia di aiuti.
Secondo le stime degli esperti, l’assegno unico per le famiglie verrà riconosciuto a circa 28 milioni di persone, il 6% in più rispetto a quelle che oggi godono dei bonus famiglia.
Tuttavia, in media l’importo sarà inferiore rispetto a quanto ci si aspetta. È vero che l’importo potrà arrivare fino a 250 euro, ma è altrettanto vero che se si tiene conto delle risorse a disposizione l’importo medio sarà molto più basso. Si stima, infatti, che per l’80% delle famiglie l’assegno sarà di 161,00€ per ogni figlio minorenne, e 97,00€ per i figli tra i 18 e i 21 anni.
È questa, infatti, la percentuale di popolazione che ha un ISEE inferiore ai 30.000,00€. Ebbene, se questo importo dovesse essere confermato vorrebbe dire che 1 milione e 350 mila famiglie di lavoratori dipendenti saranno svantaggiate dal passaggio dai bonus famiglia di oggi all’assegno unico. Questi, infatti, perderanno ogni anno circa 380 euro di agevolazioni rispetto a quanto gli spetta oggi.
Il Governo non vuole penalizzare nessuno
Al momento, comunque, si tratta solamente di indiscrezioni, in quanto il Governo deve ancora definire la scala per calcolare l’importo dell’assegno unico in base all’Isee. La quadra deve essere ancora trovata, anche perché l’intenzione è di non penalizzare nessuno.
Con le risorse a disposizione, però, l’importo medio dell’assegno unico non potrà essere molto differente da quello che vi abbiamo anticipato: con i 20 miliardi di euro a disposizione, e tenendo conto della platea dei beneficiari interessati, sarà impossibile riconoscere un importo medio più elevato. Quindi o aumentano le risorse oppure bisognerà ridurre la platea (ma considerando che si parla anche di “assegno universale” appare impensabile una tale decisione). In caso contrario sarà impossibile non penalizzare alcune famiglie.
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