Assegno unico figli aumenta a 200 euro al mese, ecco da quando

Simone Micocci

08/08/2023

Assegno unico universale, aumento fino a 200 euro? L’inflazione fa crescere gli importi.

Assegno unico figli aumenta a 200 euro al mese, ecco da quando

L’Assegno unico per figli a carico aumenterà di nuovo: lo farà a inizio 2024, quando ancora una volta gli importi verranno adeguati al costo della vita.

La regola, infatti, prevede che ogni anno l’importo dell’Assegno unico debba tener conto del tasso medio d’inflazione registrato nei 12 mesi precedenti così da impedirne una svalutazione. Lo stesso vale per le pensioni, con la differenza che quelle con importo superiore a 4 volte il trattamento minimo vengono rivalutate parzialmente.

Così è stato nel 2023 quando un’inflazione record dell’8,1% ha contribuito a rendere l’Assegno unico più pesante di circa 15 euro, passando da 175 a 189,20 euro al mese (importo massimo). E con l’inflazione che non si arresta, anche nel 2024 è atteso un aumento considerevole che potrebbe portare - almeno secondo quelle che sono le stime effettuate dal governo - a raggiungere la soglia dei 200 euro mensili (al netto di altre maggiorazioni).

Buone notizie quindi per le famiglie che possono fare affidamento sull’Assegno unico per contrastare il caro prezzi, visto che perlomeno questo - a differenza degli stipendi - è soggetto a indicizzazione annua.

Ma di quanto effettivamente potrebbero aumentare gli importi? Per il momento è ancora presto per fare un bilancio, ma possiamo comunque affidarci a quelle che sono le previsioni del governo come indicate nel Documento di economia e finanza.

Assegno unico soggetto a rivalutazione annua per importi e requisiti

Ricordiamo che non sono solamente gli importi dell’Assegno unico universale a essere soggetti a rivalutazione annua. A inizio gennaio, infatti, anche le soglie Isee vengono riviste al rialzo sulla base del tasso medio d’inflazione registrato nell’anno precedente.

Questo fa sì che più persone possono avere diritto all’importo massimo dell’Assegno unico: basti pensare che nel 2022 ne avevano diritto coloro che avevano un Isee inferiore a 15 mila euro mentre quest’anno la soglia è salita a 16.215 euro.

Assegno unico 2024, di quanto salirà?

Nel Documento di economia e finanza si stima un’inflazione per il 2023 pari al 5,4%, tasso che verrà pienamente utilizzato per incrementare importi e limiti Isee dell’Assegno unico.

Nel caso in cui un tale tasso dovesse essere confermato, a partire da gennaio 2024 - ma probabilmente l’adeguamento ci sarà solo a febbraio con il pagamento degli arretrati, come successo quest’anno - ci sarà un incremento considerevole dell’Assegno unico tanto che l’importo massimo percepibile per il figlio minorenne passerebbe da 189,20 a 199,41 euro, vicino a quota 200 euro. In poco meno di due anni, quindi, l’importo massimo salirebbe di circa 25 euro al mese, 300 euro l’anno in più per ogni figlio.

E nel frattempo la soglia Isee per beneficiare di un tale importo passerebbe da 16.215 a circa 17.115 euro, ampliando così ulteriormente la platea rispetto a quanto già successo a inizio 2023.

A godere dell’aumento sarebbero anche le altre voci dell’Assegno unico, così come indicate nella tabella aggiornata (che trovate qui). Ad esempio, l’importo massimo per i figli maggiorenni (fino ai 21 anni) salirebbe da 91,90 a 96,50 euro, così come la maggiorazione riconosciuta per ogni figlio successivo al secondo.

Nuovi importi anche per i figli con disabilità, con le maggiorazioni che salirebbero:

  • da 113,50 a 119,62 euro per quei figli non autosufficienti;
  • da 102,70 a 108,24 euro per i figli con grave disabilità;
  • da 91,90 a 96,50 euro per i figli con disabilità media.

Per quanto riguarda la maggiorazione riconosciuta ai nuclei familiari dove entrambi i genitori lavorano, invece, l’importo passerebbe da 32,40 a 34,14 euro.

Questo vale per gli importi massimi, ma l’incremento riguarderà ogni singola fascia, compreso l’importo minimo che ad esempio passerà per i minorenni da 54,10 a 57,02 euro e per i maggiorenni da 27 a 28,45 euro.

Ricordiamo che per il momento si tratta di importi indicativi visto che poggiano su una previsione fatta dal governo che potrebbe essere soggetta a revisione (già con la nota di aggiornamento attesa per fine settembre ne sapremo di più), ma sono comunque importanti in quanto ci danno una prima indicazione su quali potrebbero essere i nuovi importi in arrivo per le famiglie.

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