Quanto si risparmia su assorbenti e pannolini grazie al taglio dell’Iva previsto in legge di Bilancio 2023? Secondo la manovra l’Iva applicata sarà del 5%. È una delle misure contro l’inflazione.
Tra le misure contro l’inflazione previste nella legge di Bilancio 2023 (di cui non si ha il testo nemmeno della bozza) c’è anche un taglio della tampon tax, cioè la riduzione dell’Iva. Nel comunicato stampa del Consiglio dei ministri del 22 novembre, giorno in cui la manovra economica è stata anche presentata in conferenza stampa, c’è scritto che la riduzione dell’Iva sarà dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile. Non solo assorbenti quindi, ma anche pannolini, biberon e omogeneizzati.
Il riferimento è agli assorbenti non compostabili, che poi sono quelli più utilizzati. Per quelli compostabili l’Iva era già stata abbassata al 5% tre anni fa. L’anno scorso, con la legge di Bilancio 2022, il governo Draghi aveva abbassato l’Iva degli assorbenti dal 22% (l’aliquota ordinaria, quella più alta) al 10%.
La legge di Bilancio firmata Meloni dovrebbe proseguire un cammino contro la tampon tax. Ma quanto si risparmia? Ed è certo che i prezzi si abbasseranno?
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Quanto si risparmia con l’Iva sugli assorbenti al 5%?
Fare i conti su quanto si risparmia con l’Iva per gli assorbenti non è semplicissimo, perché la spesa di ogni persona varia da elementi molto soggettivi, come la scelta degli assorbenti utilizzanti e anche il tipo di flusso (più o meno intenso) del ciclo mestruale.
Partiamo dai calcoli della relazione tecnica allegata alla legge di Bilancio 2022, basati su rilevazioni di settore e dei dati Istat e che il Sole24Ore ha pubblicato un anno fa. I dati si basavano su calcoli con l’Iva al 22%: la spesa media di una donna per gli assorbenti era di circa 70 euro all’anno. Il primo passo quindi è scorporare l’Iva, vista la riduzione prima al 10 e poi al 5%.
Prendendo in considerazione questi elementi, il costo degli assorbenti scende a circa 63 euro con l’Iva al 10%, e a circa 60 euro all’anno con l’Iva al 5%.
Iva assorbenti al 5% in legge di Bilancio: ma i prezzi scenderanno davvero?
A far salire qualche dubbio sui risparmi effettivi anche con l’Iva ridotta è un’analisi di lavoce.info in cui, a proposito del taglio dell’Iva decisa in Germania nel 2020, si legge:
“le imprese – sulle quali il governo non può intervenire – hanno quindi un ruolo chiave: possono sia abbassare i prezzi di vendita trasmettendo lo stimolo fiscale ai consumatori e dunque all’intero sistema economico oppure mantenere i prezzi fissi, aumentando i propri margini di ricavo.”
Ad avere l’ultima parola, quindi, sono i rivenditori, che possono decidere se abbassare il prezzo o se trattenere la differenza dovuta dalla riduzione dell’Iva senza cambiare il costo del prodotto.
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