Fca con vendite in calo del 40% sottoperforma il mercato auto in Italia, che a settembre ha registrato una variazione negativa del 25%.
Un mese di settembre in rosso per il mercato dell’auto in Italia, che risente anche del pesante calo delle vendite di Fiat Chrisler Automobiles.
Nel complesso, il settore segna una media del -25,37%, portando a -2,7% le nuove immatricolazioni da inizio anno.
Fca con un pesante -40,3% fa peggio del mercato, ma le perdite hanno interessato quasi tutte le più grandi case automobilistiche.
E negativa oggi è anche la seduta a Piazza Affari dove le azioni del gruppo, al momento della scrittura, stanno perdendo l’1,65%, scambiate 15,24 euro.
Il mercato auto in Italia
Secondo i dati comunicati dalla Motorizzazione, lo scorso mese di settembre in Italia sono state immatricolate poco meno di 125 mila vetture a fronte delle oltre 167mila immatricolate nello stesso periodo dell’anno precedente.
Il dato fa registrare dunque un calo del 25,37 rispetto a settembre 2017 e arriva dopo l’incremento registrato ad agosto 2018 quando le vetture immatricolate erano state 91.707: il 9,65% in più rispetto allo stesso mese del 2017.
In generale, comunque, da inizio anno le immatricolazioni nel nostro Paese sono calate del -2,7% se confrontate con quelle del periodo gennaio-settembre dell’anno scorso.
Fca sottoperforma il mercato
La variazione negativa riguarda quasi tutte le case automobilisitiche, ma il dato registrato da Fca che ha segnato -40,3% balza particolarmente agli occhi.
Si tratta di una circostanza piuttosto insolita e che non accadeva da tempo: Fca, infatti, di solito sovraperforma il mercato italiano o comunque, in caso di perdite, vi si allinea.
Nel dettaglio, le auto del gruppo immatricolate in Italia a settembre 2018 sono state 28.399 auto (erano 47.155 a settembre 2017), che rappresentano una quota di mercato pari al 22,71%.
Due dei principali marchi della famiglia Fca hanno fatto registrare un vero e proprio crollo: Fiat segna -43,18% e Alfa Romeo addirittura un -63,02%.
Più contenute le perdite di Lancia che ha fatto registrare un -27,73%, mentre è andata meno peggio a Chrysler, Jeep e Dodge con una variazione complessiva del -14,68%.
I dati di Fca deludono le aspettative degli analisti, per alcuni dei quali la pessima performance sia da imputare “allentrata in vigore dell
obbligo di vendita delle sole auto coi nuovi motori Euro 6C e 6D temp, la cui omologazione WLTP per molti è in ritardo”.
Le nomine
Proprio ieri, in una lettera inviati a tutti i dipendenti del gruppo, l’amministratore delegato di Fca, Mike Manley, aveva comunicato le nuove, attese nomine del management team.
Particolarmente interessante il cambio di poltrona che ha interessato Pietro Gorlier: il manager 55enne diventa Chief Operating Officer dell’area geografica Europa-Medio-Oriente ed Africa (EMEA), lasciando a Ermanno Ferrari la poltrona di Ceo in Magneti Marelli.
Con la nomina di Gorlier – che manterrà l’incarico di Head of Mopar a livello globale - molti osservatori finanziari ritengono che vada sempre più concretizzandosi la cessione della società specializzata in componentistica per auto rispetto all’ipotesi di spin-off.
Le altre nomine hanno riguardato Steve Beahm, che assumerà la responsabilità di Mopar in Nord America, continuando a rivestire la carica di Head of Chrysler, Dodge and Fiat Brands in Nord America; Harald Wester, nuovo Chief Operating Officer di Maserati, mantenendo il ruolo di Chief Technology Officer; Tim Kuniskis che diventa Head of Jeep Brand North America e resta Head of Alfa Romeo a livello globale e Reid Bigland che, nominato Head of Ram Brand, resterà a capo delle attività in Canada e delle vendite negli Usa.
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