Lo stato di famiglia ai fini ISEE si può certificare autonomamente compilando un’autocertificazione: ecco il modello da scaricare e come compilarlo.
L’autocertificazione dello stato di famiglia ai fini ISEE - o, più correttamente, dichiarazione sostitutiva di certificazione - è uno strumento che consente ai cittadini di attestare la composizione del proprio nucleo familiare senza dover richiedere il certificato anagrafico rilasciato dal Comune.
Prevista dall’art. 46 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo Unico sulla documentazione amministrativa), questa dichiarazione ha valore sostitutivo del certificato ufficiale nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e i gestori di pubblici servizi, semplificando notevolmente le procedure e riducendo tempi e costi per l’utente.
La sua importanza è strettamente legata all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), utilizzato per accedere a prestazioni sociali agevolate, bonus e agevolazioni fiscali.
Dal 1° gennaio 2024 è in vigore il nuovo modello DSU (Decreto Direttoriale n. 407 del 13 dicembre 2023), e dal D.P.C.M. 14 gennaio 2025, n. 13 alcune novità importanti aggiornano il calcolo ISEE, tra cui l’esclusione dal patrimonio mobiliare di titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti postali fino a 50.000 € per nucleo.
Grazie a questa forma di autodichiarazione, il cittadino può fornire in modo semplice e gratuito le informazioni necessarie per il calcolo dell’ISEE, nel rispetto delle verifiche e dei controlli previsti dalla legge.
Cos’è l’autocertificazione dello stato di famiglia ai fini ISEE
La dichiarazione sostitutiva di certificazione (spesso indicata come autocertificazione dello stato di famiglia) consente ai cittadini di attestare la composizione del proprio nucleo familiare ai sensi dell’art. 46 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, sostituendo il certificato rilasciato dall’ufficio anagrafe nei casi previsti dalla legge
Lo scopo principale dell’autocertificazione stato di famiglia per l’ISEE è semplificare le procedure burocratiche, rendendo più agevole l’accesso a servizi e benefici economici. Tale dichiarazione ha lo stesso valore legale del certificato ufficiale, ma non comporta costi per il cittadino.
Nell’autocertificazione dello stato di famiglia per ISEE, il dichiarante deve fornire alcune informazioni essenziali, come i dati anagrafici del dichiarante, l’indirizzo di residenza e i dati anagrafici di tutti i componenti della famiglia, con relazione di parentela o vincolo affettivo con ciascun componente.
È fondamentale che tutte le informazioni fornite siano accurate e veritiere. La legge prevede sanzioni in caso di dichiarazioni false o mendaci, che possono comportare la decadenza dai benefici ottenuti e conseguenze penali.
L’importanza dell’autocertificazione per l’ISEE
L’autocertificazione dello stato di famiglia è un elemento chiave nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), il documento che contiene le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali necessarie per calcolare l’ISEE.
Dal 1° gennaio 2024 è in vigore il nuovo modello DSU (Decreto Direttoriale n. 407/13-12-2023) con moduli aggiornati e funzionalità precompilate sul Portale Unico ISEE dell’INPS.
L’autocertificazione dello stato di famiglia per ISEE permette di dichiarare la composizione del nucleo familiare, un’informazione cruciale per il calcolo dell’indicatore. È importante notare che il nucleo familiare ai fini ISEE può differire dalla famiglia anagrafica tradizionale. Ad esempio, i coniugi sono considerati parte dello stesso nucleo anche se hanno residenze diverse, e i figli maggiorenni possono essere inclusi se fiscalmente a carico.
L’ISEE tiene conto dei redditi e dei patrimoni di tutti i componenti del nucleo familiare, inclusi i figli che percepiscono un reddito. Inoltre, considera il patrimonio immobiliare e i beni durevoli posseduti dalla famiglia. Questa valutazione completa permette di ottenere un quadro accurato della situazione economica complessivo della singola famiglia.
Come compilare l’autocertificazione
La compilazione dell’autocertificazione dello stato di famiglia per ISEE è un processo relativamente semplice, ma richiede attenzione ai dettagli e precisione nelle informazioni fornite. Prima di compilarlo, è consigliato leggere accuratamente tutto il testo della certificazione, in modo da documentarsi a priori in caso di dubbi.
Ecco in allegato il fac-simile del modello di autocertificazione dello stato di famiglia da scaricare e compilare:
Ora procediamo con la compilazione.
Dati anagrafici richiesti del dichiarante
Per compilare l’autocertificazione stato di famiglia per ISEE, il dichiarante deve fornire i seguenti dati anagrafici:
- Nome e cognome
- Cittadinanza
- Luogo di nascita
- Data di nascita
È importante inserire questi dati in modo chiaro e leggibile, evitando errori o omissioni che potrebbero invalidare il documento.
Composizione del nucleo familiare
La parte più importante dell’autocertificazione riguarda la composizione del nucleo familiare. Il dichiarante deve indicare il numero totale dei componenti e fornire i dettagli di ciascuno di essi, vale a dire:
- Nome e cognome
- Luogo di nascita
- Data di nascita
- Rapporto parentale
È fondamentale ricordare che il concetto di «famiglia anagrafica» ai fini dell’ISEE può differire dalla composizione effettiva del nucleo familiare. Ad esempio:
- i coniugi fanno parte dello stesso nucleo anche se hanno residenze diverse;
- i figli maggiorenni possono essere inclusi se fiscalmente a carico;
- i minori in affidamento temporaneo sono considerati un nucleo a sé, salvo diverse disposizioni.
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Chi accetta l’autocertificazione?
Le dichiarazioni sostitutive devono essere accettate da:
- tutte le Pubbliche Amministrazioni e i loro enti strumentali (Ministeri, Comuni, Regioni, ASL, Università, INPS, ecc.);
- i gestori di pubblici servizi (ad esempio ENEL, Poste Italiane, società di trasporto pubblico).
A seguito del D.L. 16 luglio 2020, n. 76 (Decreto Semplificazioni), l’obbligo di accettazione è stato esteso ai gestori di servizi pubblici anche digitali.
L’accettazione da parte di altri soggetti privati (es. banche, compagnie assicurative, professionisti) resta facoltativa, salvo previsioni specifiche di legge o contrattuali.
Uso e presentazione dell’autocertificazione
L’autocertificazione può essere presentata:
- di persona, agli uffici competenti;
- tramite invio telematico (PEC o portale online dell’ente, con accesso SPID, CIE o CNS);
- per posta ordinaria.
Le amministrazioni privilegiano oggi la trasmissione digitale e l’uso dei servizi online dell’ANPR – Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente.
Se l’autocertificazione viene inviata per posta o fax, è necessario allegare una copia di un documento d’identità valido del dichiarante.
È fondamentale ricordare che l’autocertificazione ha valore di dichiarazione sostitutiva di certificazione. Ciò significa che le informazioni inviate sono considerate veritiere e possono essere soggette a controlli da parte delle autorità competenti. In caso di dichiarazioni false o mendaci, il dichiarante rischia sanzioni penali - per il reato di falso in atto pubblico - e la decadenza dai benefici ottenuti.
Validità temporale
La validità dell’autocertificazione varia in base al contenuto e all’uso:
per i dati e gli stati che non sono soggetti a modificazioni (es. nascita), la validità è illimitata; per gli altri, può essere richiesta una dichiarazione aggiornata.
In genere, gli enti considerano valide le autocertificazioni redatte entro i 6 mesi precedenti, ma tale limite non è fisso ed è bene verificare le indicazioni dell’ente destinatario.
Inoltre, è possibile presentare certificazioni «scadute» purché le informazioni contenute non siano variate. In questo caso, basta apporre sul certificato una dichiarazione non autenticata, resa dal titolare, che attesti che le informazioni non hanno subito variazioni dalla data di rilascio.
Per semplificare ulteriormente il processo, dal 15 novembre 2021 è possibile scaricare i certificati anagrafici online in modo autonomo e gratuito, per sé o per un componente della propria famiglia. Questo servizio è accessibile tramite il portale ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente) utilizzando la propria identità digitale (SPID, CIE, CNS).
Casi particolari e situazioni speciali
L’autocertificazione dello stato di famiglia per ISEE può presentare alcune complessità in determinate situazioni. È importante comprendere come gestire tali casi particolari per non compromettere il calcolo dell’ISEE stesso.
Famiglie con genitori non coniugati
Nel caso di genitori non coniugati, l’autocertificazione dello stato di famiglia per ISEE richiede particolare attenzione. Se un minore è nato fuori dal matrimonio, il genitore convivente con il figlio, privo di autonomo diritto, può presentare domanda per la concessione degli assegni familiari. In questo caso, l’assegno sarà concesso in base ai redditi dell’altro genitore dipendente convivente.
È importante sottolineare che, ai fini dell’ISEE, i genitori non coniugati ma conviventi fanno parte dello stesso nucleo familiare. Tuttavia, se i genitori non convivono, il genitore non convivente può essere considerato parte del nucleo familiare del figlio solo in determinate circostanze, come nel caso in cui versi gli alimenti stabiliti dall’autorità giudiziaria.
Studenti universitari fuori sede
Gli studenti universitari fuori sede rappresentano un caso particolare nell’autocertificazione dello stato di famiglia ai fini ISEE. Per essere considerati «fuori sede», gli studenti devono risiedere in un alloggio a titolo oneroso nel comune sede del corso di studi, o in un comune limitrofo, per un periodo non inferiore a 10 mesi.
Per confermare questo status, quindi, gli studenti devono compilare un’autocertificazione specifica, generalmente richiesta dall’università o dall’ente per il diritto allo studio. Questa autocertificazione deve includere i dettagli del contratto di locazione, come la durata e il canone mensile.
È fondamentale rispettare le scadenze per la presentazione di questa autocertificazione, in quanto può influenzare l’importo della borsa di studio o altre agevolazioni universitarie. Gli studenti che non presentano l’autocertificazione entro i termini stabiliti potrebbero vedersi attribuito lo status di «pendolare», con conseguente riduzione dei benefici economici.
Presenza di disabili nel nucleo
La presenza di persone con disabilità nel nucleo familiare ha un impatto significativo sull’autocertificazione dello stato di famiglia. In questi casi, è prevista una maggiorazione della scala di equivalenza dello 0,50 per ogni persona con disabilità all’interno del nucleo familiare.
Bisogna comunque notare che, a seguito di recenti modifiche normative, sono state escluse dal calcolo reddituale dell’ISEE tutte le provvidenze assistenziali o previdenziali, anche indennitarie, connesse alla disabilità che siano esenti da IRPEF. Questo include pensioni di disabilità, indennità di accompagnamento e assegni.
Tuttavia, sono state eliminate le franchigie previste per la disabilità media, grave e la non autosufficienza. Inoltre, non è più possibile detrarre dal calcolo reddituale dell’ISEE le spese effettivamente sostenute per l’assistenza personale o le rette per il ricovero o ospitalità alberghiera nell’ambito di percorsi assistenziali integrati di natura socio-sanitaria.
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