In questi giorni i contribuenti stanno ricevendo avvisi bonari relativi ad anomalie tra i dati registrati dal Pos e scontrini emessi, ma è allarme per errori nelle segnalazioni. Cosa controllare?
Migliaia di contribuenti in questi giorni stanno ricevendo avvisi bonari da parte dell’Agenzia delle Entrate per difformità tra gli scontrini emessi e i dati emergenti dalle comunicazioni Pos.
In molti casi sono però stati segnalati errori come duplicazioni delle transazioni segnalate. Ecco cosa sta succedendo.
In seguito alla pubblicazione del Provvedimento 352652/2023 dell’Agenzia delle Entrate
Attuazione dell’articolo 1, commi da 634 a 636, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 – Comunicazione per la promozione dell’adempimento spontaneo nei confronti dei soggetti titolari di partita IVA per i quali emergono delle differenze tra l’importo complessivo delle transazioni giornaliere effettuate con strumenti di pagamento elettronico e l’ammontare complessivo delle operazioni certificate mediante fatture elettroniche e corrispettivi telematici
ha preso il via la campagna di invio massivo di avvisi bonari/lettere di compliance dell’AdE con invito a regolarizzare la posizione in seguito al riscontro di maggiori entrate registrate dal Pos rispetto agli scontrini emessi.
Molti contribuenti stanno però segnalando errori negli avvisi bonari dell’Agenzia delle Entrate, ecco a cosa prestare attenzione prima di effettuare il pagamento, in modo da non pagare importi non dovuti.
Avvisi bonari Agenzia delle Entrate per difformità trasmissione Pos e scontrini
L’avviso che i contribuenti tenuti ad accettare pagamenti con il Pos stanno ricevendo in questi giorni contiene un elenco dettagliato dei pagamenti elettronici ricevuti dall’interessato divisi per mese e che non risulterebbero dagli scontrini. Le anomalie rilevate riguardano l’anno di imposta 2022.
In seguito ad emissione dell’avviso bonario il contribuente ha diverse possibilità, infatti può mettersi in contatto con l’Agenzia delle Entrate per chiedere chiarimenti, oppure per giustificare tale scostamento, segnalare elementi, fatti e circostanze che di fatto dimostrano che l’irregolarità segnalata dall’Agenzia delle Entrate in realtà non c’è.
Come regolarizzare la propria posizione se si riceve una lettera di compliance dell’Agenzia delle Entrate
Il contribuente può regolarizzare le propria posizione avvalendosi di due strumenti, infatti è ancora possibile richiedere la sanatoria sugli scontrini prevista dal decreto legge 131 del 2023, articolo 4, per le irregolarità commesse fino al 31 ottobre 2023.
Questo consente di mettere in ordine dal punto di vista legale le irregolarità commesse per scontrini non emessi, a condizione che le stesse non siano state già oggetto di contestazione alla data del perfezionamento del ravvedimento e che tale perfezionamento avvenga entro la data del 15 dicembre 2023.
L’accesso alla sanatoria evita che siano comminate sanzioni relative alle irregolarità tra cui anche la sospensione della licenza e dell’autorizzazione allo svolgimento dell’attività, misure generalmente applicate in caso di plurime violazioni dell’obbligo di emissione di fatture e scontrini.
Il secondo strumento disponibile è il ravvedimento operoso previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo 472 del 1997, in questo caso la riduzione delle sanzioni è correlata alla distanza temporale tra il ravvedimento e la commissione della irregolarità.
Infine, il contribuente può regolarizzare la posizione effettuando il pagamento delle somme contestate dall’AdE, utilizzando il modello F24.
Errori negli avvisi bonari dell’Agenzia delle Entrate
L’invio massivo delle lettere di compliance (avvisi bonari) sta avendo effetto in questi giorni e di fatto non mancano segnalazioni di anomalie da parte dei contribuenti, la maggior parte di queste riguarda l’elenco delle operazioni segnalate dall’Agenzia delle Entrate.
Sembra che in alcuni casi siano indicate più volte violazioni inerenti la stessa operazione/transazione. La stessa transazione sarebbe riportata in più mensilità andando quindi a moltiplicare gli importi dovuti.
Di conseguenza è bene prestare attenzione controllando tutte le operazioni segnalate dall’Agenzia. Molto probabilmente l’errore è dovuto a una falla nel sistema di incrocio dati che genera poi la lista delle operazioni segnalate.
Si ricorda che errori possono essere segnalati all’Agenzia delle Entrate in modo da correggerli e determinare in modo esatto l’eventuale entità delle violazioni commesse.
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