L’Azerbajan offre gas all’Ue e poi attacca l’Armenia. Prima dell’incontro di Xi e Putin

Mauro Bottarelli

13 Settembre 2022 - 09:34

Mosca rischia un secondo conflitto proxy con la Nato, dopo la richiesta di aiuto di Yerevan. E con il presidente cinese che attende quello russo in Uzbekistan, entra nel gioco energetico l’Heartland

L’Azerbajan offre gas all’Ue e poi attacca l’Armenia. Prima dell’incontro di Xi e Putin

Li Zhanshu è il numero tre del governo cinese. E mercoledì della scorsa settimana è stato il primo membro del Politburo cinese a lasciare il Paese dal 2020 per una visita ufficiale. Destinazione? Russia. Per la precisione, l’Eastern Economic Forum di Vladivostok, dove ha incontrato Vladimir Putin. Non un incontro rituale, né di mera cortesia. I due hanno pianificato quella che dovrebbe essere il primo meeting bilaterale fuori dai confini cinesi di Xi Jinping da oltre due anni. Per la precisione, in Uzbekistan. Domani.

E’ in questo contesto che, casualmente, dopo aver promesso all’Europa di aumentare i flussi di gas del 30%, l’Azerbajan ha deciso di attaccare l’Armenia. La quale, per tutta risposta, ha chiesto l’assistenza dell’alleato russo. Se Mosca entrasse in qualche modo nel conflitto, ecco che la seconda proxy war con la Nato sarebbe servita.

Articolo relativo alla decisione dell'Azerbajan di aumentare i flussi di gas verso l'Ue Articolo relativo alla decisione dell’Azerbajan di aumentare i flussi di gas verso l’Ue Fonte: Reuters

Perché Baku non è ancora ufficialmente membro dell’Alleanza ma gode di uno status di partenariato particolarmente privilegiato, stante la posizione geopolitica strategica. Perché i due nuovi contendenti sono divisi dal Mar Caspio da quell’Asia Centrale che Xi Jinping sta visitando. E nel cuore della quale incontrerà il sempre più stretto alleato Vladimir Putin, al cui fianco Pechino intende perseguire il fine di un ordine mondiale più giusto.

E per quanto si voglia ricondurre questo atteggiamento unicamente alla volontà propagandistica di Xi Jinping in vista del 20mo Congresso del Partito comunista cinese che si apre il 16 ottobre, questo grafico

Andamento di CSI-300 e Renmibi prima e dopo l'invasione dell'Ucraina Andamento di CSI-300 e Renmibi prima e dopo l’invasione dell’Ucraina Fonte: Bloomberg

mostra dell’altro: il mercato ha cominciato a scaricare titoli azionari e bond cinesi in maniera strutturale dall’invasione russa dell’Ucraina, prezzando di fatto in anticipo il sostegno di Pechino verso Mosca e quindi una sua potenziale inclusione in un secondo round di sanzioni occidentali. Insomma, l’incontro tra Xi Jinping e Vladimir Putin in Uzbekistan è visto come un major market risk. E un evento geopolitico di prima grandezza.

Talmente spartiacque da meritare una crisi nuova di zecca che si scateni nottetempo alle porte dell’Asia Centrale, la mitica Heartland descritta da Sir Halford Mackinder, il geografo inglese che a inizio Novecento definì in quel modo la parte centrale dell’Eurasia, poiché logisticamente inavvicinabile da qualunque talassocrazia.

Mappa del modello geostrategico in base alla teoria dell'Heartland Mappa del modello geostrategico in base alla teoria dell’Heartland Fonte: The Geographical Pivot of History

E, soprattutto, corrispondente di fatto con ciò che era l’Impero russo. Insomma, quanto sta più a cuore a Vladimir Putin e al suo afflato neo-zarista. Tradotto, la partita a scacchi con il destino prosegue su livelli di scommessa sempre più alti. Anche perché la principale base militare russa su territorio armeno dalla notte scorsa è in modalità di massima allerta.

Chiaramente, l’Azerbajan ha offerto la propria versione dei fatti, definendo la propria reazione nulla più che una legittima difesa contro le provocazioni e i tentativi di sabotaggio compiuti lungo il confine dalle forze armene. Tradotto, prepariamoci a una narrativa in base alla quale l’Armenia si stesse preparando a operare come proxy russo per evitare che Baku rifornisse l’Europa di gas naturale, accelerandone e facilitandone l’affrancamento dal ricatto energetico di Mosca. Una cosa è certa, il nuovo focolai appare un benvenuto particolare a Xi Jinping al di là del Caspio. Nella Heartland del Cremlino. E in Uzbekistan si trova Samarcanda, la città dove brucian le divise dentro al fuoco la sera.

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