Aumentano i prezzi dei prodotti. Molte aziende a causa della guerra in Ucraina hanno aumentato i costi per i consumatori: ecco quali sono i prodotti che costano di più.
Aumentano i prezzi dei prodotti e la spirale di inflazione non si arresta, trainata dalla guerra in Ucraina. Tra le conseguenze del protrarsi del conflitto russo-ucraino è possibile annoverare anche un’ulteriore spinta all’aumento dei prezzi per i consumatori e a risentirne è l’intero apparato economico.
Dall’invasione russa in Ucraina sono ormai numerose le aziende e i grandi gruppi multinazionali che hanno modificato al rialzo i prezzi praticati ai consumatori. Sembrerebbe infatti essere questo l’unico modo per contrastare il generale aumento dei costi, a partire da quelli delle materie prime.
L’ultima azienda ad aver aumentato i prezzi dei propri prodotti è stata la multinazionale alimentare Nestlé. L’azienda svizzera ha annunciato solo il 22 aprile di avere archiviato il primo trimestre del 2022 e - come riportato anche da Repubblica - i ricavi registrati sono stati pari a 22,2 miliardi di franchi svizzeri (circa 21,5 miliardi di euro). Il dato è in rialzo del 5,4% rispetto al primo trimestre del 2021, ma bisogna tener in conto che tale risultato ingloba un aumento del 5,2% del prezzo dei prodotti per i clienti.
Davanti a simili dati è opportuno approfondire la questione, andando a vedere da vicino quali sono le aziende - italiane e non - che hanno aumentato i prezzi e soprattutto quali sono i prodotti che costano di più
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Quali sono le aziende che hanno aumentato i prezzi?
In questi giorni si è assistito a un ulteriore aumento dei prezzi in negozi e supermercati. Sono molte, infatti, le multinazionali che hanno deciso di aumentare i prezzi dei loro prodotti per sopperire a un incremento dei costi di produzione, in special modo a quelli delle materie prime.
Nella lunga lista di multinazionali che hanno dovuto ritoccare al rialzo i propri prezzi si può annoverare la Nestlé, l’Unilever e la Danone aziende che possiedono molti marchi di prodotti molto utilizzati dai consumatori, come la Nestlé che fa capo a marchi quali Buitoni, Nescafè, Kit Kat e San Pellegrino; o ancora la Unilever che possiede marchi come Dove, Knorr e Magnum;
In realtà sono molte altre le aziende che stanno aumentando i prezzi, ma non tutti tendono a rendere noto l’aumento dei prezzi. Inoltre, come spiegato dall’amministratore delegato della Nestlé Mark Schneider, l’inflazione dei costi continuerà ad aumentare sensibilmente e questo richiederà ulteriori azioni di mitigazione e “aggiustamento dei prezzi” nel corso del 2022. È quindi probabile che si assisterà a un nuovo aumento.
Eppure, l’aumento dei prezzi non è imputabile solo alla guerra. La multinazionale Unilever a febbraio - prima dell’invasione dell’Ucraina - in un comunicato riferito al bilancio del 2021 in previsione del 2022 aveva specificato che “l’aggiustamento dei prezzi” sarebbe continuato e con lo scoppio della guerra gli aumenti sono solo incrementati.
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Quali sono le aziende in Italia che hanno aumentato i prezzi
Oltre all’aumento dei prezzi delle multinazionali, l’Italia deve guardare anche all’aumento dei prezzi delle proprie aziende. Come spiegato precedentemente se la guerra in Ucraina ha un peso sull’economia italiana, l’inflazione non si arresta anzi è destinata ad aumentare con il protrarsi del conflitto.
Posto che tendenzialmente un’azienda pubblicizza molto poco un ritocco al rialzo dei prezzi finali, alcune di queste modiche emergono dai bilanci del 2021. Come evidenziato da un articolo di Repubblica, tra le molte aziende troviamo il gruppo di calzature Geox. Il gruppo, infatti, per salvaguardare i margini e “bilanciare l’incremento dei costi delle materie prime e dei trasporti”, ha rivisto al rialzo il proprio listino prezzi sia per la collezione primavera-estate 2022 con un aumento del +4% e della collezione autunno-inverno 2022 con un aumento del +8%.
Aumento dei prezzi: quali sono i prodotti che costano di più?
Dopo aver visto alcune delle aziende che hanno aumentato i propri prezzi è importante comprendere quali saranno i prodotti più colpiti dal rialzo. A causa dell’aumento dei costi delle materie prime e il protrarsi del conflitto in Ucraina, sono sempre i prezzi sugli scaffali a lievitare e quindi sono ancora una volta i consumatori quelli più svantaggiati.
Per capire quali sono i prodotti che costano di più ci si può rifare ai dati condivisi ancora una volta dalla multinazionale svizzera. Infatti, la Nestlé ha fornito il dettaglio dei prodotti che nel primo trimestre sono aumentati in misura maggiore. Quindi globalmente ci si dovrebbe aspettare un aumento dei prezzi per:
- gli alimenti per animali (segnalati dalla Nestlé per un rialzo del 7,7%);
- acqua (+7,2%).
Mentre i rincari minori sono stati quelli dei prodotti per la salute (+2%) e dell’area dei cioccolatini (+3%).
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