Azioni FCA sotto la lente tra dati sulle immatricolazioni e tegole in arrivo dalla California
Azioni FCA di nuovo sotto la lente. La giornata appena iniziata si è già rivelata impegnativa per la casa automobilistica, che sta facendo i conti con le inattese decisioni della California oltre che con gli ultimi dati sulle immatricolazioni.
Il titolo comunque è finalmente tornato a scambiare in rialzo, in perfetta armonia con l’indice principale di Borsa Italiana.
Anche quella di ieri non è stata una seduta facile per le azioni FCA, affondate a Milano dal profit warning lanciato da Volkswagen. Oggi il titolo è tornato sotto i riflettori ma, per fortuna, soltanto per meriti.
Azioni FCA balzano: i dati sulle immatricolazioni
Nelle prime ore del mattino, il Vecchio Continente ha alzato il velo sull’attuale stato del suo mercato automobilistico. A emergere è stato un aumento delle immatricolazioni UE ed Efta dell’8,6% a 1,21 milioni di unità e un aumento dell’8,7% nella sola Unione europea.
Le azioni FCA però hanno reagito positivamente non ai dati generali, ma a quelli riguardanti la società nello specifico. Essa ha potuto vantare un incremento del 2,5% delle immatricolazioni.
A far bene sono stati soprattutto i seguenti marchi del gruppo:
- Alfa Romeo: +11,4%
- Lancia: +6,9%
- Jeep: +5,1%
- Fiat: +1,3%
A deludere invece è stata Maserati, le cui immatricolazioni sono calate di un evidente 41%.
Tegola in arrivo dalla California
Le azioni FCA oggi sono riuscite a imboccare la via del rialzo nonostante le notizie giunte dalla California. Lo Stato ha deciso di dichiarare guerra alle auto inquinanti e ha così comunicato la sua intenzione di bloccare gli acquisti di vetture prodotte da aziende specifiche.
Tra queste Fiat Chrysler, General Motors, Toyota e tutte quelle società appartenenti a Global Automakers, l’associazione che ha appoggiato la scelta di Donald Trump di impedire alla stessa California di stabilire i propri obiettivi di emissione.
Tra il 2016 e il 2018 lo Stato ha acquistato dall’italoamericana circa 58,7 milioni di dollari di veicoli per cui la decisione di porre fine a questo flusso a partire da gennaio 2020 potrebbe avere importanti ripercussioni sulle casse aziendali.
Almeno per il momento, le azioni FCA stanno ignorando la questione e stanno avanzando a Milano di oltre il singolo punto percentuale su quota €14,30.
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