Le azioni Eni catturano nuovamente l’attenzione degli analisti a causa delle aspettative sui bilanci societari e le discussioni riguardo al CdA. Cosa aspettarsi dalle azioni Eni?
Le azioni ENI, dopo aver raggiunto il numerario dei €14 grazie alla spinta proveniente dalla decisione dell’OPEC di limitare ulteriormente l’offerta di petrolio, hanno invertito rotta, assieme al mercato azionario dei titoli energetici, specie le società concorrenti nella commercializzazione di idrocarburi.
Anche la volatilità del settore si è placata, con l’OVX, l’indice di volatilità del crude oil, che prosegue il proprio trend decrescente. Lo STOXX Europe 600 Oil & Gas, indice di borsa che include le 60 maggiori società europee del settore Oil & Gas (Petrolio e Gas), nell’ultima settimana ha perso lo 0.82%, contro un guadagno su base mensile di circa il 5%. In Italia, il settore energetico traina Piazza Affari e il FTSE Italia All Share Oil & Gas, indice che rappresenta il settore Oil & Gas della Borsa Italiana, ha registrato un guadagno mensile del 6.37% a fronte di una perdita settimanale dell’1.67%.
Il destino delle società appartenenti al settore Oil & Gas resta molto incerto e attacco alle variabili fondamentali delle singole aziende. In data, 27 aprile 2023, il CdA di ENI discuterà riguardo i dati finanziari e operativi relativi al primo trimestre dell’anno: secondo le stime pubblicate sul loro sito internet, la società dovrebbe registrare un rallentamento rispetto all’utile operativo e all’utile netto del primo trimestre del 2022. In aggiunta, la revisione dei vertici aziendali fatta dal governo Meloni avvenuta recentemente ha fatto ben sperare gli analisti riguardo il futuro societario. In molti hanno infatti visto la conferma di Claudio Descalzi come una buona notizia. Equita Sim ha confermato il giudizio buy, identificando come target price il prezzo di €19,5.
Eni: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Da un punto di vista tecnico, non sembrano esserci notizie positive. Dopo aver raggiunto il numerario dei €14, il prezzo ha invertito rotta preoccupando molti investitori. Il trend iniziato a marzo 2023 resta ancora complessivamente crescente, con un guadagno rispetto ai minimi di circa il 15%. In molti si aspettano che le prese di profitto possano comportare un pull back sino al supporto dei €13,5. I trader long, aspettano il raggiungimento di questa zona per verificare come la domanda reagirà di fronte alla spinta sul lato dell’offerta.
Sulle azioni ENI, potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HV8CSD0. Il certificato ha come sottostante ENI S.p.A. e presenta una barriera distante attualmente il 37,15%.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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