Azioni europee, rally di fine anno a rischio per 3 motivi (secondo gli esperti)

Violetta Silvestri

28 Settembre 2024 - 15:30

Perché le azioni europee rischiano di perdere forza a fine anno? I motivi sono almeno 3 e riguardano fattori di debolezza del vecchio continente. Le opinioni degli esperti.

Azioni europee, rally di fine anno a rischio per 3 motivi (secondo gli esperti)

Il rally delle azioni europee potrebbe subire una battuta d’arresto a fine 2024.

Secondo le valutazioni di importanti gestori finanziari - del calibro di Goldman Sachs, BlackRock, Northern Trust Asset - si intravedono all’orizzonte almeno 3 motivi per dubitare di ottime performance per le quotate in Europa.

Gli investitori dovrebbero prepararsi ai crescenti rischi derivanti dall’economia debole della regione e dal suo impatto sugli utili aziendali. Le elezioni statunitensi stanno inoltre aggiungendo un ulteriore livello di incertezza. E poi c’è il fattore Cina da monitorare attentamente, con delusioni economiche semore dietro l’angolo.

I mercati si stanno preparando per un finale di anno volatile, poiché un rally apparentemente inarrestabile nella prima metà si è raffreddato.

Il contesto economico fragile in Europa contrasta nettamente con il benchmark azionario della regione a un massimo storico. Mentre i timori di una recessione globale si sono attenuati man mano che gli investitori diventano più fiduciosi sulla crescita degli Stati Uniti, l’attività del settore privato nell’area dell’euro si è però ridotta questo mese e le previsioni indicano una contrazione imminente in Germania.

Questa settimana, la Northern Trust ha ridotto la sua allocazione europea da sovrappeso a neutrale, citando le preoccupanti prospettive macroeconomiche. I motivi di rischio per le azioni europee in questo finale di anno sono almeno 3 secondo gli esperti di investimenti.

1. Utili societari nel mirino

I risultati del terzo trimestre, la cui pubblicazione è prevista per metà ottobre, saranno cruciali per valutare l’impatto della crescita più debole sulla domanda dei consumatori.

In un primo segnale di come potrebbe svolgersi la stagione, un analista di JPMorgan Chase & Co. ha avvertito che gli utili trimestrali di Novo Nordisk potrebbero mostrare vendite più lente del previsto del suo farmaco dimagrante di successo Wegovy.

Gli investitori stanno anche riconsiderando le scommesse sui rivenditori, dopo che la svedese Hennes & Mauritz ha dichiarato che è improbabile che raggiungerà un obiettivo di profitto chiave per l’anno.

Le aspettative per gli utili annuali sono diminuite di circa il 2,8% da gennaio, secondo i dati raccolti da Bloomberg Intelligence. Tuttavia, alcuni investitori affermano che anche queste stime sono troppo elevate, preparando il terreno per ulteriori declassamenti.

“Il posizionamento del nostro fondo non è molto aggressivo”, ha affermato Nicolas Simar, Senior Equity Fund Manager presso Goldman Sachs Asset Management. “Nel breve termine, c’è poco spazio per un miglioramento sostanziale dei profitti”.

Simar ha messo in guardia in particolare sulle prospettive delle aziende di beni di consumo, che hanno risentito del calo della domanda in mercati chiave come la Cina.

2. Elezioni Usa

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti potrebbero avere un impatto significativo sugli utili europei se Donald Trump vincesse.

Il candidato repubblicano ha proposto una tariffa di importazione generalizzata del 10% e imposte più elevate sui beni di fabbricazione cinese. Se ciò porta a una guerra commerciale in piena regola” può tradursi in un impatto negativo sulla crescita degli utili regionali, hanno affermato gli strateghi di Barclays.

Secondo loro, i titoli azionari tedeschi e italiani, così come i settori dei beni strumentali, delle automobili, delle bevande, della tecnologia e dei prodotti chimici, sembrano i più a rischio.

3. Fattore Cina

La serie di misure di stimolo in Cina potrebbe essere proprio ciò di cui ha bisogno lo Stoxx 600 per dare il via al rally di fine anno, dato che le aziende generano circa l’8% dei ricavi dal Paese asiatico.

Gli strateghi di mercato di Barclays e Citigroup hanno affermato che le misure annunciate dal dragone illuminano le prospettive per i cosiddetti titoli ciclici (minerari, case automobilistiche e spesa discrezionale dei consumatori) che erano rimasti indietro rispetto ai titoli difensivi per gran parte del terzo trimestre. Un paniere che traccia i titoli ciclici europei è salito del 3,2% questa settimana, mentre l’indicatore dei titoli difensivi è rimasto piatto.

Finora, però, le promesse sulla ripresa in Cina sono state deludenti, in quanto le misure di stimolo non sono riuscite a generare una ripresa significativa. Mentre è probabile che le ultime decisioni abbiano un impatto prolungato sulle attività locali, l’effetto sul consumatore cinese in futuro è discutibile, secondo gli strateghi di Northern Trust.

Ciò rende più nebulose le prospettive per i produttori di beni di lusso europei. Il settore, che fa affidamento sulla Cina per un quinto del fatturato, ha sofferto perché la crisi ha spinto gli acquirenti a fare sconti sui marchi e le ultime misure di stimolo potrebbero non invertire la tendenza.

Nel frattempo, le case automobilistiche stanno cercando di uscire da una crisi profonda. Rimane il secondo settore con le peggiori performance in Europa quest’anno, dietro all’energia e in parte afflitto dalle tensioni commerciali dell’Europa con la Cina sui veicoli elettrici.

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