Mercati positivi oggi, con un rally delle azioni in Asia in un contesto di ritrovato ottimismo. L’aumento degli asset rischiosi dipende da un motivo ben preciso e riguarda le aspettative Fed.
Mercati in rally: le azioni sono aumentate ampiamente in questo lunedì, estendendo i guadagni della scorsa settimana, in un contesto di ottimismo che i tassi di interesse siano vicini al loro picco. Il dollaro si è indebolito.
L’indice azionario asiatico di riferimento dell’MSCI è salito per il quarto giorno, dirigendosi verso la chiusura più alta da settembre. Il Kospi della Corea del Sud è balzato del 4,4%, in seguito alla notizia diffusa domenica che il paese avrebbe vietato le vendite allo scoperto fino alla fine di giugno. In crescita anche i promotori immobiliari e tecnologici cinesi.
I futures azionari statunitensi sono saliti lunedì, dopo che l’S&P 500 ha registrato un rally di quasi il 6% la scorsa settimana.
I guadagni degli asset rischiosi sono spinti da un motivo solo: la prospettiva di una Federal Reserve accomodante, con tagli dei tassi in vista nel 2024.
Mercati ottimisti, cosa succede oggi? Tutto dipende dalla Fed
Gli investitori hanno anticipato le loro previsioni sui tagli dei tassi della Fed per il prossimo anno, e ora hanno pienamente scontato una riduzione entro giugno, secondo i prezzi degli swap.
L’aumento delle scommesse accomodanti è stato in parte guidato dal rapporto sui salari degli Stati Uniti di venerdì, più debole del previsto, e da un piccolo aumento della disoccupazione.
“C’è un motivo in più per gli investitori per essere più ottimisti sul fatto che la Fed abbia probabilmente terminato i rialzi dei tassi, ma non bisogna abbassare la guardia”, ha detto Vasu Menon, amministratore delegato per la strategia di investimento di OCBC Bank Singapore, a Bloomberg Television. “Se l’economia si dimostrasse più resiliente, se l’inflazione si dimostrasse più tenace, i rendimenti obbligazionari potrebbero salire ancora una volta”.
Le previsioni di un allentamento della Fed per il prossimo anno sono in contrasto con la cosiddetta narrativa “più alto per più tempo” che i politici hanno delineato negli ultimi mesi, mettendo il mercato, e i funzionari della Fed, in rotta di collisione.
“La nostra opinione resta che i tagli dei tassi da parte di Fed, Bce e BoE arriveranno un po’ prima di quanto previsto dai mercati e, nelle fasi iniziali, probabilmente saranno più audaci in termini di dimensioni”, hanno scritto in una nota gli analisti di NatWest Markets. “Ci aspettiamo che il tasso dei fondi federali scenda al 3-3,25%, il tasso sui depositi della Bce al 3% e il tasso bancario della BoE al 4,25% entro la fine del 2024”.
In questo clima, le azioni in Cina hanno chiuso con importanti rialzi, Shenzhen a+2,19% e Shanghai a +0,91%. Hong Kong viaggia con un +1,63%. Il Nikkei ha archiviato con un +2,33%.
Da evidenziare che sul fronte delle materie prime, il petrolio ha guadagnato terreno dopo che l’Arabia Saudita e la Russia hanno riaffermato che manterranno limiti alla fornitura di oltre 1 milione di barili al giorno fino alla fine dell’anno. L’oro è in ribasso dopo il rally di venerdì sull’ottimismo che la Fed possa evitare di attuare un’ulteriore stretta monetaria.
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