Azioni Nvidia in svendita, tonfo del 13% in tre giorni. Che succede?

Violetta Silvestri

25/06/2024

Perché le azioni Nvidia sono crollate del 13% in tre giorni consecutivi? Analisi e riflessioni sul titolo che più attira gli investitori in questo contesto di euforia per l’IA.

Azioni Nvidia in svendita, tonfo del 13% in tre giorni. Che succede?

Nvidia continua a destare la massima attenzione tra gli investitori, ma questa volta per una svendita di tre giorni consecutivi.

Il titolo è sceso del 6,7% nella notte, segnando la terza sessione negativa consecutiva e il più grande calo percentuale in un giorno da aprile. Il tonfo di tre giorni ha cancellato circa 430 miliardi di dollari dalla capitalizzazione di mercato di Nvidia, la più ampia perdita di valore in tre giorni per qualsiasi azienda nella storia.

Il declino di Nvidia ha portato con sé un calo dei produttori di chip e di altre aziende tecnologiche legate al boom dell’intelligenza artificiale. Il colosso dei semiconduttori per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale aveva appena raggiunto la storica prima posizione come azienda con maggior valore di mercato al mondo.

I trader cercano risposte a questo repentino cambio di rotta per le azioni di Nvidia in analisi tecniche, più che in motivazioni legate al futuro della promettente azienda. I mercati, comunque, si stanno chiedendo cosa succede al gigante tech che sta trainando i titoli Usa e non solo.

Cosa sta succedendo alle azioni Nvidia?

Il titolo Nvidia è sceso per tre giorni di negoziazione consecutivi con un -13% rispetto al suo picco.

Il valore del colosso è quasi triplicato nell’ultimo anno anche dopo il crollo di tre giorni. La settimana scorsa ha superato Apple e Microsoft​ come la società statunitense di maggior valore con una capitalizzazione di mercato di oltre 3 trilioni di dollari prima di scivolare e rinunciare ad alcuni di questi guadagni. Lunedì, Nvidia si è imposta come il quarto più grande perdente nell’indice S&P 500.

Da segnalare, comunque, che quest’anno l’azienda al centro della rivoluzione dell’IA rimane in crescita di quasi il 140%. Gli investitori e gli analisti stanno però facendo i conti con questa brusca svolta nell’andamento borsistico del titolo.

Mentre i trader si sono riversati su Nvidia data l’altissima domanda per i suoi chip utilizzati nell’elaborazione dell’Intelligenza Artificiale, la portata del rally di Nvidia – è aumentato di circa il 240% nel corso del 2023 – ha sottolineato le preoccupazioni sulla sua valutazione.

Un’analisi di Bloomberg suggerisce che il titolo viene scambiato a 21 volte le vendite stimate nei prossimi 12 mesi, rendendolo il più costoso dell’indice S&P 500 secondo questo parametro. Resta comunque molto apprezzato a Wall Street. Quasi il 90% degli analisti monitorati da Bloomberg consiglia l’acquisto e il target di prezzo medio degli analisti punta a un rialzo di circa il 12% rispetto ai livelli attuali.

Le previsioni sulle azioni del colosso dei chip

Neville Javeri, gestore di portafoglio e capo del team Empiric LT Equity presso Allspring Global Investments ha commentato: “Nel breve termine, è plausibile che gli investitori inizino a soffrire di affaticamento dell’intelligenza artificiale o diventino più ampiamente preoccupati per la concentrazione dell’indice”.

“Non penso che la festa sia finita, ma ha avuto un buon andamento e ci sono così tanti altri posti nella tecnologia che offrono un rapporto rischio/rendimento più attraente”, ha detto venerdì alla CNBC Stephanie Link di Hightower, definendo le azioni Nvidia “troppo amate”.

Le prestazioni di Nvidia “continueranno per i prossimi 18-24 mesi”, ha detto lunedì il fondatore di Constellation Research Ray Wang su Squawk Box della CNBC. “Penso che sia un buon momento per comprare il calo.”

Secondo l’analista di Bloomberg Garfield Reynolds, le motivazioni del repentino crollo delle azioni Nvidia potrebbero essere diverse. Innanzitutto, l’esperto ha menzionato la tripla strega, con le opzioni in scadenza che possono aver avuto un ruolo importante nel dare il via ai ribassi, con gli spettacolari guadagni del titolo da inizio anno che hanno stimolato un sostanziale interesse aperto verso le opzioni su di esso.

Poi, lo shock di vedere Nvidia superare Apple e poi Microsoft per diventare l’azienda di maggior valore al mondo potrebbe aver stimolato una rivalutazione. Il parametro del valore di mercato potrebbe aver finalmente trasformato in azioni concrete le preoccupazioni relative all’eccessiva concentrazione nel rally di quest’anno.

Inoltre, ci sono state vendite importanti. Il CEO Jensen Huang ha venduto azioni e non è il solo. Gli addetti ai lavori hanno scaricato azioni per un valore di oltre 700 milioni di dollari quest’anno, con Huang e il CFO Kress Colette che ne hanno vendute alcune ciascuno la scorsa settimana. Le vendite sono relativamente modeste, quindi non si tratta affatto di un esodo. Tuttavia, la vista dello staff di Nvidia vendere potrebbe aver contribuito a spronare alcuni trader a seguirne l’esempio.

Infine, Reynolds ha sottolineato che le azioni Nvidia potrebbero essere state tecnicamente ipercomprate.

In sostanza, “la buona notizia per gli investitori azionari è che nessuno dei precedenti sembra un motivo fondamentale per diventare pessimista su Nvidia e sul mercato in generale”, ha aggiunto.

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