Badanti in nero, è record. Senza voucher sarà anche peggio, ecco perché

Anna Maria D’Andrea

30 Marzo 2017 - 16:35

Badanti assunte in nero, il 30% dell’evasione riguarda il settore servizi delle famiglie. Cosa succederà ora con l’abolizione dei voucher? La situazione andrà peggiorando, ecco i dati.

Badanti in nero, è record. Senza voucher sarà anche peggio, ecco perché

Il numero delle badanti in nero è in continuo aumento e, a dimostrarlo, sono i recenti dati sull’evasione fiscale. Circa il 30% del totale dell’evaso riguarda i datori di lavoro domestico che non versano i contributi Inps di colf, badanti e baby sitter.

Assumere badanti in nero sembra essere ormai una pratica sempre più comune e la recente abolizione dei voucher Inps non può far altro che peggiorare la situazione.

Colf, badanti e baby sitter sono stati, nello scorso periodo, tra i lavoratori maggiormente retribuiti con i voucher Inps; i buoni lavoro sono stati introdotti proprio al fine di inserire una modalità di retribuzione adatta ai lavori domestici. Un datore di lavoro domestico, ovvero una famiglia, che decide di assumere una colf o una badante difficilmente potrà farsi carico dei costi e degli adempimenti richiesti per la stipula di un contratto.

Sebbene i casi di “famiglie virtuose” non manchino e la regolarizzazione di colf e badanti sia possibile, i casi di badanti in nero sono tutt’altro che limitati e la recente abolizione dei voucher Inps finirà soltanto con l’aggravare la situazione.

Questo è soltanto uno dei tanti elementi a sostegno della tesi di chi ritiene che abolire i voucher Inps sia stato l’ennesimo sbaglio del Governo, soprattutto in relazione a datori di lavoro domestici e alla retribuzione di lavori all’interno delle famiglie.

Badanti in nero, è record. Senza voucher sarà anche peggio, ecco perché

Il settore dei servizi delle famiglie è quello in cui il peso del nero si fa più sentire; i numeri parlano di un aumento graduale che ha portato all’oltre 30% di evaso e a farla da padrone sono i datori di lavoro domestico che decidono di avvalersi dei servizi di colf, badanti e baby sitter.

Secondo le analisi del Censis sono oltre due milioni le famiglie italiane che si avvalgono dell’aiuto di un collaboratore domestico e nonostante negli scorsi anni sia cresciuto il numero di badanti in regola, i recenti dati non sono incoraggianti.

Molto spesso i datori di lavoro domestico preferiscono, assumendosene i rischi, non stipulare un contratto di lavoro con la propria badante o la colf, nonostante sia possibile ricorrere ai servizi di associazioni e sindacati per tutte le indicazioni su come mettere in regola una badante. A pagarne le conseguenze sono i lavoratori che, non essendo tutelati e non potendo versare i contributi previdenziali ed assistenziali, restano totalmente fuori da quelli che sono i diritti sociali e le misure di politica del lavoro.

Negli scorsi anni, per cercare di risolvere il problema delle assunzioni in nero di badanti, baby sitter, colf ma anche altre categorie di lavoratori - si pensi ai lavori saltuari per i quali non è possibile stipulare contratti di lavoro ordinari - la legge ha previsto l’adozione di uno specifico strumento: i buoni lavoro Inps, meglio conosciuti come voucher.

Con i voucher Inps è stato per molto tempo possibile regolarizzare prestazioni di lavoro come quelle di badanti e colf. Cosa succederà ora?

Con l’abolizione dei voucher, i datori di lavoro che già rasentavano il nero, si troveranno di colpo a dover ripiombare nell’irregolarità e colf, badanti e baby sitter perderanno una delle tutele gradualmente conquistate.

Badanti in nero, quali sono le alternative ai voucher?

Anche a seguito dell’abolizione dei voucher, per superare il fenomeno dell’evasione che colpisce per il 30% proprio le famiglie e i lavoratori domestici è possibile ricorrere ad altre tipologie di assunzione.

Assumere una badante in nero a volte può sembrare la scelta più facile ma così non è nel caso in cui venisse accertata l’irregolarità o in caso di denuncia da parte dello stesso lavoratore domestico. Il datore di lavoro domestico che assume in nero è, qualora scoperto, punito con una sanzione amministrativa dai 1.950 euro ai 15.600 euro, alla quale si sommano poi 150 euro per ogni giorno lavorato.

L’abolizione dei voucher, almeno in primo luogo, porterà all’inevitabile crescita del fenomeno dell’evasione ma, in ogni caso, restano ancora possibili diverse strade per l’assunzione regolare di colf, badanti e baby sitter.

Lavoro a chiamata, contratti di collaborazione o contratto di lavoro part-time o full time. Abbiamo dedicato una guida proprio a come regolarizzare e pagare la badante dopo l’abolizione dei voucher e per una lettura d’approfondimento vi invitiamo a leggerlo:

Colf, badanti e baby sitter: come farsi assumere adesso che i voucher sono stati aboliti?

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