Baidu: in arrivo la risposta cinese a ChatGPT

Niccolò Ellena

31 Gennaio 2023 - 12:02

Baidu sembra essere vicina a lanciare un chatbot integrato nel motore di ricerca. Questo dovrebbe essere simile nelle funzioni a ChatGPT, il chatbot ideato da OpenAI.

Baidu: in arrivo la risposta cinese a ChatGPT

L’intelligenza artificiale è una delle principali piattaforme di sfida tra oriente e occidente, o per meglio dire tra Cina e Stati Uniti. Entrambi i Paesi hanno investito ingenti somme di denaro nel corso degli anni, con l’obiettivo di detenere il primato in questo ambito decisivo.

Lo scorso anno, a novembre, gli Stati Uniti hanno fatto un passo decisivo: ChatGPT, il chatbot realizzato da OpenAI, è diventato pubblico e perciò utilizzabile da chiunque. Date le sue capacità, il chatbot ha attirato l’attenzione di milioni di utenti e di importanti aziende come Microsoft, che vorrebbe integrarlo nel suo motore di ricerca Bing.

Secondo quanto riportato ieri da Bloomberg, la Cina starebbe per lanciare la propria controffensiva alla mossa americana. Infatti, Baidu, conosciuto anche con l’appellativo di «Google cinese», sarebbe pronta a rendere disponibile un chatbot in «stile ChatGPT» integrato al suo interno.

Alla base del nuovo chatbot ci sarebbe «Ernie» un modello di machine learning che Baidu ha utilizzato per addestrare l’intelligenza artificiale. L’arrivo, previsto per marzo 2023, potrebbe senza dubbio mescolare nuovamente le carte in tavola in una partita quanto mai aperta.

L’annuncio del lancio del nuovo chatbot (di cui attualmente non si conosce il nome) ha portato una ventata di entusiasmo, come dimostrato dal titolo in Borsa di Baidu, che nel corso della giornata di ieri è cresciuto fino al 5%, per poi tornare al valore di apertura.

ChatGPT farà la fine di Meta?

Attualmente ChatGPT è disponibile anche in Cina, tuttavia non è possibile sapere se lo rimarrà ancora per molto tempo oppure no. Una parte del successo delle principali piattaforme online cinesi, si pensi per esempio ad Alibaba o WeChat, è stato possibile grazie al blocco, imposto dal governo cinese, dei grandi player occidentali come Amazon, Meta ecc.

Qualora Baidu dovesse lanciare il suo chatbot, è possibile che l’amministrazione governativa centrale blocchi ChatGPT, così da tutelare la sua nuova invenzione ed eliminare la concorrenza occidentale. A quel punto, per utilizzare il ChatGPT sarebbe necessaria una VPN, così come è necessaria per accedere a molti siti occidentali quando ci si trova in Cina.

Iscriviti a Money.it